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Solidarietà | 28 novembre 2025, 18:14

La sua attività andata in fumo con l'incendio a Scarnafigi: scatta la solidarietà dai colleghi falegnami

L'iniziativa del Consorzio Saluzzo Arreda per il proprietario del laboratorio danneggiato. Offerti spazi e materiale, ma anche supporto morale presso la sede di Isasca

La sua attività andata in fumo con l'incendio a Scarnafigi: scatta la solidarietà dai colleghi falegnami

Ieri a Scarnafigi le fiamme si sono divorate il tetto di un laboratorio di una falegnameria facendolo collassare. Fortunatamente non vi sono stati feriti o conseguenze ulteriori, ma quel che è certo è che quell'artigiano ora dovrà risollevarsi, potendo contare sulle sole sue forze. E a questo che ha pensato il Consorzio Saluzzo Arreda che a poche ore non ha tardato a dimostrare la propria solidarietà per fornire un aiuto concreto e non lasciare solo un collega, che quasi certamente avrà condiviso le stesse sfide e battaglie per tenere in vita l'attività, nell'incertezza dei tempi che corrono e nella certezza della propria professionalità.

Pur non conoscendo l'artigiano colpito dallo sfortunato evento, i colleghi falegnami del consorzio, spinti dall'immedesimazione, si sono offerti di ospitarlo nella propria sede di Isasca dove potrà trovare accoglienza, materiale, spazio sufficiente alle sue lavorazioni, attrezzature e se necessario anche personale con cui poter avviare una collaborazione.

L'iniziativa nasce dalla consapevolezza della fragilità di chi inaspettatamente si vede “andare in fumo” il proprio lavoro, i sacrifici di una vita e l'unica fonte di reddito, dover così ripartire da zero e ricostruire tutto. Per i piccoli artigiani simili incidenti spesso inducono alla rassegnazione e si traducono nell'abbandono della professione, impoverendo le realtà locali di quei lavori unici e insostituibili, non seriali.

Questo pensiero ha mosso il Consorzio Saluzzo Arreda, ma potrà essere sposato da chiunque volesse mettersi a disposizione, ciascuno per le proprie competenze e per le proprie possibilità, consentendo a chi in un momento si è visto portar via la realizzazione personale prima che professionale.

Un gesto che oltre all'aspetto concreto non dimentica la vicinanza e il supporto morale, nella speranza di costruire una catena umana, senza abbandonarsi all'indifferenza.

Sara Aschero

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