Niente antenna a Clavesana.
Grazie all'intervento dell'architetto Alessandra Corino, responsabile dell'ufficio tecnico comunale, il progetto che prevedeva l'installazione di un'antenna per le telecomunicazioni sul territorio è stata fermata.
Una vittoria importante non solo per il Comune, ma per tutto il territorio del Monregalese dove, da tempo, cittadini ed enti si battono per impedire il proliferare delle antenne, purtroppo, fino a oggi, senza risultati.
Per impedire la realizzazione del progetto - per il quale il Comune aveva preparato un corposo dossier di controdeduzioni e richiesta di integrazioni in merito all'iter autorizzativo, si era mobilitato anche Fabrizio Biolè, ex sindaco di Gaiola e da tempo residente in paese, lanciando una petizione condivisa con i cittadini.
Il Comune fin da subito ha dichiarato di opporsi al progetto, ma la questione era tutt'altro che semplice perché, nonostante la buona volontà, dimostrata in precedenza anche in altri comuni, altri hanno dovuto arrendersi.
Tra gli ultimi casi, in ordine cronologico, ricordiamo quello di Mondovì dove, contro l'installazione dell'antenna 5G a Rifreddo, si era mobilitato il sindaco Luca Robaldo, stoppato poi dalla presentazione di ben tre ricorsi al TAR (leggi qui).
Diverso è stato per Clavesana dove, grazie all'intervento dell'ufficio tecnico la richiesta dell'azienda milanese Inwit spa, la stessa dell'antenna installata a Mondovì e che ha effettuato le stesse operazioni in altri comuni di zona, non ha trovato accoglimento.
"L’istanza di installazione di impianto radioelettrico proposta da INWIT S.P.A. e FIBERCOP S.P.A. su terreni di proprietà privata in località Peisina - spiega l'architetto Alessandra Corino - ha ricevuto il diniego dall’ufficio Tecnico comunale per le seguenti criticità: mancanza di verifica – in riferimento al codice delle comunicazioni elettroniche - della possibilità di posizionamento dell’impianto altrove (anche su altro impianto già esistente, anche all’esterno del territorio comunale); mancata dimostrazione - facendo riferimento al combinato disposto dall’art. 36.21 delle N.T.A. di P.R.G.C. vigente (che inserisce l’area in esame in classe III sottoclasse IIIa2 di pericolosità geomorfologica) e dall’art. 2.4.72 dell’allegato della Deliberazione della Giunta Regionale 24 marzo 2025, n. 8-905, di adeguata documentazione tecnica che dimostri non solo l’effettiva compatibilità dell’opera con le condizioni di pericolosità del sito ma anche l’impossibilità di localizzarla in sito con minori caratteristiche di pericolosità e rischio".
"Non ultimo - evidenzia la responsabile dell'ufficio tecnico - il posizionamento dell’impianto in fascia di rispetto della strada provinciale 59: tale manufatto è stato infatti progettato ad una distanza di soltanto 5 metri (quindi molto inferiore al minimo consentito di 20 m e dunque all’interno della fascia di rispetto stradale) dalla strada che sale dal Capoluogo verso lo Sbaranzo".
Notevolmente soddisfatto il sindaco, Bruno Terreno: "Il grazie mio e di tutta l'amministrazione va all'architetto Corino e al lavoro svolto dall'ufficio tecnico per la competenza e la professionalità con cui è stata affrontata la vicenda e bloccato l'iter. Un lavoro prezioso non solo per il nostro comune, ma anche per gli altri enti che dovranno far fronte alle stesse problematiche".














