La Città di Bra dimostra molta sensibilità sul tema della disabilità e dell’inclusione, sostenendole con la sua specifica Consulta che si è costituita ufficialmente negli ultimi cinque anni.
La realtà, come ha spiegato l’assessore alle Pari opportunità e ai Servizi sociali Lucilla Ciravegna, è composta da diverse associazioni che si occupano di questo tema a livello umano particolarmente delicato.
Si parte dall’associazione Angsa (Associazione nazionale genitori delle persone con autismo) che si occupa delle persone che sono inserite nei disturbi dello spettro autistico, passando per l’associazione “Amici di Edoardo”, che segue le situazioni dei disabili intellettivi più gravi.
Nella Consulta figurano inoltre l’associazione “Amici di Daniela”; l’associazione “La Cordata”, che si occupa di amministratori di sostegno, ma anche di persone con Alzheimer; la fondazione “Aghav”; la “Cooperativa Sociale Alice” che si occupa di disabili per cercare di dar loro autonomia di gestione nelle scuole; l’associazione Vism (Volontari italiani sclerosi multipla), l’associazione Diapsi Cuneo (Difesa ammalati psichici) che è di supporto ai problemi della salute mentale, l’Apri (Associazione ciechi ipovedenti) e l’Unione Italiana Ciechi di Cuneo.
“La nostra Consulta è molto attiva e sostiene anche la nostra amministrazione nell’individuare le iniziative che possono essere più pregnanti e più utili per le persone con disabilità – ha specificato Ciravegna –. In modo particolare vorrei sottolineare quattro specifici progetti”.
Il primo progetto, per l’appunto, supportato con fondi Pnrr e portato avanti con la ripartizione servizi sociali, è un percorso all’autonomia lavorativa e abitativa rivolto a due piccoli gruppi di ragazze e ragazzi diversamente abili.
“Ogni gruppo è composto da 3 persone, quindi sono 6 individui in totale. Proprio loro stanno vivendo in due alloggi attrezzati, con tutti gli strumenti di domotica e non solo, necessari ai ragazzi per vivere una vita autonoma. Il tutto lo definirei una ‘palestra educativa’ verso un’autonomia, tramite un supporto sia agli stessi ragazzi, sia alle famiglie e sta funzionando molto bene. Dopo una giornata conviviale in struttura, mi sono resa conto di quanto siano cambiati in positivo i ragazzi, mostrando nel tempo maggiori consapevolezza e senso di responsabilità, cogliendo le loro diversità in modo sereno, malgrado normali discussioni quotidiane sul modo di gestire la casa o nella divisione dei compiti. Ci auguriamo che questo primo progetto sia l’avvio di un percorso che possa coinvolgere anche altre persone e avviarle verso un’autonomia e un lavoro ottenuto tramite un tirocinio, o un inserimento lavorativo vero e proprio”.
“È partito in questi mesi ed è stato approvato dalla Regione Piemonte il secondo progetto. Ha una funzione di pubblica utilità, prevedendo l’inserimento di cinque giovani lavoratori disabili all’interno degli uffici del Comune, secondo la legge 68. Durante il loro incontro dal vivo ho conosciuto cinque persone, più grandi rispetto a quelle del primo progetto illustrato, che avevano già svolto precedenti lavori, sono diplomate e sono state inserite chi all’ufficio anagrafe, chi all’ufficio manifestazioni, chi al museo del giocattolo, a Palazzo Traversa e in biblioteca. Questo progetto è curato dalla Cooperativa Emmaus, che segue sia l’inserimento lavorativo sia il tutoraggio, interfacciandosi con gli uffici qualora ci fosse ‘da smussare degli angoli’ o affrontare delle questioni”, ha detto Ciravegna sul secondo progetto.
“La terza iniziativa favorisce alle persone con problemi di disabilità sensoriale, cognitiva o di scrittura e agli stranieri l’accesso alle visite dei musei. Il tutto attraverso degli strumenti che permettono la comunicazione aumentativa alternativa (caa). Questi sono pannelli tattili, ad esempio che propongono un linguaggio semplificato nelle insegne del percorso museale, ma anche e soprattutto attraverso percorsi fatti con gli operatori comunali, del museo e delle biblioteche. Vi sono a Bra anche dei pannelli tattili creati dall’associazione Apri Onlus Odv (per persone ipovedenti e non vedenti). Sono stati posti sia a fianco di Palazzo Mathis, sia del palazzo comunale. L’associazione ha donato inoltre volumi in braille sul Decamerone di Boccaccio”, ha spiegato Ciravegna in merito alla terza iniziativa.
"Infine 'Sabato insieme' e un ufficio di prossimità a disposizione delle famiglie per aiutarle nel sostegno di figli o parenti con disabilità", ha proseguito l'assessore. "Il progetto 'Sabato insieme' è nato in collaborazione con l’associazione 'Amici di Edoardo', prevedendo che i ragazzi del centro diurno abbiano alla fondazione braidese Aghav incontri e svolgano attività, attraverso ad esempio laboratori di ceramica e gite fuoriporta".
“Per l’ufficio di prossimità, invece, sono disponibili appuntamenti con una persona dedicata nella sede di palazzo Garrone, dove si trovano gli uffici della ripartizione servizi sociali- ha concluso l’assessore Ciravegna -. Si tratta di un supporto di sostegno, in collaborazione con il Tribunale di Asti, che è caratterizzato dalla presenza di un avvocato che aiuta le famiglie nello svolgere le pratiche burocratiche, al fine di sostenere le persone diversamente abili e al tempo stesso le loro famiglie. L’ufficio nasce in collaborazione con l’associazione ‘La Cordata’”.















