Processato e condannato per due volte nell’arco di una ventina di giorni.
M.N.E. , cittadino somalo trentenne, è stato condannato a 9 mesi di reclusioni dal tribunale di Cuneo per aver violato il Daspo urbano, provvedimento amministrativo con cui il Questore di Cuneo gli aveva vietato di stazionare nella zona del Quadrilatero della città, vicino alla stazione.
Il trentenne, attualmente in carcere per altri motivi, nel maggio 2023 era però stato fermato e identificato mentre si trovava in via Silvio Pellico.
Il processo a carico di M.N.E. si sarebbe dovuto celebrare il 31 ottobre, ma quel giorno il detenuto non venne tradotto in tribunale dall’istituto del Cerialdo in quanto, dopo aver dato in escandescenza, non firmò la rinuncia a comparire. La manifestazione di volontà da parte dell’imputato a voler comparire in udienza, quindi ad essere presente, è infatti un requisito imprescindibile per poter procedere. Ragion per cui il giudice, non essendo stato possibile capire se M.N.E volesse essere presente o meno, si vide costretto a rinviare.
Ma neppure all’udienza di martedì 11 novembre il detenuto si è presentato e, rifiutando ancora una volta di firmare la rinuncia a comparire, ha fatto sapere dal carcere di non essere interessato a presenziare.
L’uomo era già stato condannato a sette mesi di carcere venti giorni prima (venerdì 24 ottobre) per resistenza a pubblico ufficiale e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.
In quell’occasione il proprietario del bar Bobo di corso Giolitti, era l’ottobre 2023, aveva allertato una pattuglia perché M.N.E., ubriaco nel suo locale, stava infastidendo i clienti. “Aveva un atteggiamento ostile - aveva spiegato uno degli agenti intervenuti quel giorno -; davanti a noi aveva sputato più volte a terra”.














