Torna alla ribalta la canzone “Vai Italia”, che celebra e fa il tifo per la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell'umanità. Un inno alla cultura del cibo che rende unico il nostro Paese, scritto e interpretato da giganti della musica: con i testi di Mogol insieme a Oscar Prudente, la voce di Al Bano insieme a cinquanta bambini dei cori di Caivano e dell’Antoniano e la produzione di Fio Zanotti.
L’obiettivo è dare voce, attraverso la musica, a un patrimonio gastronomico che rappresenta tradizione, identità e convivialità. Il brano racconta di questo grande progetto e della bellezza del nostro Paese: una dedica alla terra verde, ai suoi frutti, alla tavola imbandita, a tutto il sentimento che c'è in quell'invito a sedersi uno accanto all'altro che contraddistingue il nostro modo di vivere la tavola. Perché questo è la candidatura della cucina italiana all'Unesco: la celebrazione del rito della tavola, del “prendersi cura” tramandato di generazione in generazione che caratterizza il nostro modo di concepire il cibo, di quella forma di tutela della biodiversità tipica dei nostri piatti di recupero, di un'identità culturale.
La cucina italiana viene definita come un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che, senza gerarchie, la identificano e la connotano. Questo mosaico di tradizioni riflette la diversità bioculturale del Paese e si basa sul comune denominatore di concepire il momento della preparazione e del consumo del pasto come occasione di condivisione e di confronto.
La premessa è necessaria, perché l'Unesco ha espresso il primo parere favorevole alla candidatura. Oggi, 10 novembre, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura ha reso pubblica la valutazione tecnica del dossier presentato dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Agricoltura. Qualora il giudizio tecnico dovesse essere confermato il 10 dicembre dal Comitato politico di New Delhi, la cucina italiana sarebbe la prima cucina al mondo ad ottenere, nel suo complesso, il riconoscimento Unesco.














