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Attualità | 06 novembre 2025, 08:51

Il basso Piemonte dice "no" all’inceneritore: sala piena a Saliceto contro il progetto

Ieri sera, mercoledì 5 novembre, a Saliceto l'incontro promosso dal Comitato che si oppone al progetto del termovalorizzatore in Val Bormida

Il basso Piemonte dice "no" all’inceneritore: sala piena a Saliceto contro il progetto

"La Liguria chiama… il Piemonte risponde! Ieri il salone era stracolmo a Saliceto per parlare dell’inceneritore proposto e ‘consigliato’ caldamente da amministratori provinciali e regionali in Val Bormida". 

Ad affermarlo è il Coordinamento No Inceneritore, che prosegue: "Il basso Piemonte, a vocazione enogastronomica e turistica, già consapevole delle scelte industriali passate e ancora non risolte, che si ripercuotono sul suo territorio, è molto attento e preoccupato della possibile comparsa di un impianto così impattante a livello ambientale, economico e sotto il profilo dell’immagine". 

"La ‘Porta delle Langhe e del mare’, che diventa crocevia di camion di rifiuti (e delle conseguenti ceneri) da tutta la Regione Liguria, non è un buon biglietto da visita, sia dal punto di vista ambientale sia come presentazione delle loro eccellenze enogastronomiche, su cui da anni hanno investito promuovendo in maniera seria ed efficace le vere potenzialità del loro territorio". 

"Sarà al nostro fianco in questa battaglia per contrastare un futuro che non vada verso questi impianti così impattanti su un territorio così fragile, ma verso una vera e sana politica di sviluppo", concludono dal Coordinamento.

All’incontro ha preso parte anche Massimo Marazzo, consigliere comunale di opposizione del gruppo "Cengio Cambia": "Una sala piena di gente che ha chiaro il punto: un impianto del genere non è accettabile in Val Bormida. Questo l’ho ribadito anche io nel mio intervento. Gli unici che sembrano ancora avere dei dubbi sulla necessità di un no chiaro e definitivo sono alcuni sindaci (purtroppo quelli più interessati), che tentennano… È il caso di fare capire anche a loro che i cittadini della Val Bormida non ne vogliono più sapere di queste cose".

redazione

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