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Attualità | 05 novembre 2025, 16:04

Aggressione ai volontari della Croce Rossa ad Asti, Icardi: "La violenza contro gli operatori sanitari deve finire"

Due cittadini marocchini residenti a Santo Stefano Belbo indagati per minacce e lesioni a un'operatrice sanitaria. Il Presidente della Commissione Sanità regionale chiede punizioni severe e rimpatri immediati

Luigi Genesio Icardi, presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale - foto di Barbara Guazzone

Luigi Genesio Icardi, presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale - foto di Barbara Guazzone

Due cittadini di nazionalità marocchina residenti a Santo Stefano Belbo sono stati raggiunti dall'avviso di conclusione indagini per l'aggressione ai volontari della Croce Rossa avvenuta ad Asti lo scorso 19 luglio. I due sono accusati di aver minacciato e aggredito fisicamente un'operatrice sanitaria intervenuta per soccorrerli dopo una rissa: la donna è stata strattonata violentemente e sbattuta contro la porta dell'ambulanza, riportando un trauma cranico ed ecchimosi. L'episodio si inserisce in un'escalation di violenze contro il personale sanitario che sta colpendo il Piemonte.

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“Quanto accaduto ad Asti si aggiunge ad altre centinaia di aggressioni simili e nel 70% dei casi sono colpite le donne” commenta Luigi Genesio Icardi, presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale.

“È un fenomeno paradossale e gravissimo. Oltremodo deplorevole quando le vittime sono volontari che donano gratuitamente il loro tempo libero per la cura e l'assistenza dei cittadini. Occorre potenziare la prevenzione di simili gesti ma, tengo a precisare che il camice bianco deve rappresentare una corazza invalicabile. L'aggressore deve essere punito davvero con severità e certezza. 

Mi chiedo come sia possibile che, a distanza di mesi, i due indagati siano a piede libero. I soggetti violenti vanno allontanati dalle nostre comunità e il rimpatrio deve essere immediato. Dove i contatti sociali sono favoriti, come nei piccoli comuni, esiste anche una maggiore percezione del pericolo con conseguenti e inevitabili cambi di abitudini. Garantire la sicurezza e la libertà ai nostri cittadini è un dovere delle nostre istituzioni” conclude Icardi.

cs

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