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Eventi | 31 ottobre 2025, 10:04

La ricerca applicata per rilanciare la nocciola piemontese: ad Alba un partecipato incontro per fare il punto sullo stato di salute del comparto [VIDEO]

Analizzati i problemi del comparto corilicolo. La nocciola piemontese è un’eccellenza a livello mondiale per la sua qualità, ma non bisogna dormire sugli allori. Da Cile e Usa prodotto qualitativo e concorrenziale

Ieri ad Alba l'incontro promosso, tra gli altri, da Camera di Commercio di Cuneo, Ente Fiera della Nocciola e Agrion. Nella foto Lorenzo Brigante, responsabile sezione corilicola Fondazione Agrion

Ieri ad Alba l'incontro promosso, tra gli altri, da Camera di Commercio di Cuneo, Ente Fiera della Nocciola e Agrion. Nella foto Lorenzo Brigante, responsabile sezione corilicola Fondazione Agrion

Si è svolto ieri, giovedì 30 ottobre, a Palazzo Banca d’Alba, il convegno “La nocciola tra sfide e opportunità. Dai risultati delle ricerche alle esperienze sul campo per guardare con fiducia al futuro”, durante il quale si sono analizzate le cause e le possibilità di ripresa del comparto corilicolo piemontese, da alcuni anni costretto ad affrontare una fase delicata, segnata da cascola anticipata, cimiciato e cali produttivi. 

In questo contesto, il convegno è stato pensato come momento di sintesi e rilancio, fondato sui risultati della ricerca applicata, per dare nuove prospettive agli operatori della filiera.

Regione Piemonte e sistema camerale hanno investito nella sperimentazione in campo, riconoscendola come strumento chiave per affrontare le criticità e costruire soluzioni concrete, basate su risultati oggettivi.

Il territorio è alla ricerca di coesione e sinergie comuni: istituzioni, enti di ricerca e produttori si devono unire negli intenti per condividere esperienze, risultati e strategie.

L’obiettivo è lavorare tutti insieme, come ribadito da più relatori intervenuti, per guardare con fiducia al futuro di una produzione di eccellenza, alla base di una filiera produttiva apprezzata a livello internazionale e divenuta elemento identitario anche da punto di vista paesaggistico.

Il convegno albese è stato aperto dai saluti di Tino Cornaglia, presidente di Banca d’Alba, che ha sottolineato “l’importanza, nei momenti di difficoltà e di cambiamento, di lavorare in rete e fare rete”, concetto ribadito da Alberto Gatto, sindaco di Alba, che ha parlato di filiera e “della sinergia a tutti i livelli che rende i nostri prodotti un’assoluta eccellenza ricercata in tutto il mondo”.

Paolo Bongioanni , assessore Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte ha sottolineato:
“Bisogna rilanciare la produzione con innovazione e ricerca (anche con selezione genetica) per le quali la Regione ha varato un programma triennale con Fondazione Agrion, dal valore di 750mila euro”.

Sono intervenuti Flavio Borgna, presidente Ente Fiera della Nocciola e Prodotti Tipici dell’Alta Langa, che ha parlato di 'resilienza' come “espressione dell’attaccamento alle colline dell’Alta Langa, dove la Nocciola ha avuto origine e continua a rappresentare identità, tradizione e futuro” e Luca Crosetto, presidente Camera di Commercio di Cuneo, che si è soffermato sul concetto di “qualità, fondata sulla ricerca in un contesto di grandi cambiamenti”.

Carlo Ricagni, consigliere e membro di Giunta della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Alessandria-Asti ha ribadito l’intenzione di promuovere e difendere la nocciola piemontese.

Mentre Stefano Mosca, direttore Ente Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d'Alba, nell’alveo della quale si è svolto il convegno, ha parlato del 'rispetto', considerato “il payoff della 95° Fiera Internazionale Tartufo Bianco d’Alba edizione 2025 che è in corso - https://www.fieradeltartufo.org/ 

Importanti contributi sono stati portati da Ivano Scapin, agronomo, cofondatore e redattore del sito internet NocciolaRe, che ha parlato dei 'numeri' della crisi della nocciola negli ultimi anni

“A partire dal 2021 le produzioni piemontesi di nocciolo sono crollate mettendo in seria difficoltà le aziende produttrici. La causa è da individuare in un complesso di fattori. In primis i cambiamenti climatici a cui si sono aggiunte recrudescenze di vecchie e nuove fitopatie. Il problema non è solo del Piemonte ma riguarda anche le altre più importanti regioni corilicole italiane. I mezzi per superare la crisi consistono in ricerca scientifica e innovazione tecnologica. Inoltre, data la gravità del problema, si rende necessario un insostituibile ruolo di sostegno da parte delle istituzioni e occorrono forti sinergie tra i protagonisti pubblici e privati di tutta la filiera non solo a livello regionale, ma anche nazionale.

I prezzi sono fluttuati nei diversi anni secondo la legge della domanda e dell’offerta. Sono stati inevitabilmente condizionati da quelli della Turchia che rappresenta di gran lunga il maggior produttore mondiale. Per quanto concerne il Piemonte, occorre segnalare l’utile azione di trasparenza del mercato, condotta dalle CCIAA di CN AL e AT che, durante la stagione delle contrattazioni, pubblicano periodicamente le quotazioni dei territori di loro competenza. La nocciola piemontese rappresenta una eccellenza riconosciuta a livello mondiale per la sua qualità ma non bisogna dormire sugli allori perché è in atto una forte crescita dei competitor internazionali sia in termini di quantità che di qualità.

Lorenzo Brigante, responsabile sezione corilicola Fondazione AGRION, ha descritto la ricerca applicata sul campo e presentato un’analisi della stagione 2025, nella quale sono emersi i problemi di impollinazione, della cascola e delle condizioni climatiche, che hanno messo in difficoltà i noccioleti, e toccato i punti chiave necessari a riportare la produzione ai livelli ottimali.

Di fronte ad un aumento di superficie a nocciolo in Piemonte di 10mila ettari nel decennio 2013-2023, c’è stato un calo della produzione quasi inspiegabile, se non mettendo insieme molteplici fattori.

Non stanno meglio nemmeno le altre regioni d’Italia dove la corilicoltura è un’attività agricola importante, come Lazio e Campania, e nemmeno la Turchia, maggior produttore al mondo di nocciole è esente dalle problematiche. Per contro Cile e USA sono in crescita, hanno scavalcato l’Italia nella produzione, e ottengono prodotti sempre più qualitativi e concorrenziali.

Attraverso un videomessaggio è intervenuto anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, portando i suoi saluti e l’esperienza di produttore e di esperto del settore.

Il talk successivo ha visto protagonisti Giacomo Ballari, presidente Fondazione AGRION, Roberto Botta, professore Ordinario DISAFA -Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari Università degli Studi di Torino, Nicoletta Ponchione, responsabile Consorzio Tutela Nocciola Piemonte IGP e della "Nocciola Piemonte IGP" e "Nocciola Piemonte IGP delle Langhe" e Gianfranco Latino, dirigente Direzione Agricoltura e Cibo Regione Piemonte Settore Produzioni agrarie e zootecniche.

Al convegno hanno partecipato numerosi produttori, tecnici, trasformatori ed esperti del settore, un comparto che ha la maggior superficie coltivata per coltura in Piemonte, nonostante i circa 800 ettari in meno dal 2024. Un segnale di svolta forse, per una necessaria ristrutturazione, guidata dalla ricerca e dall’innovazione, e sostenuta dalle istituzioni, poiché le aziende in questi ultimi anni hanno dovuto resistere ad enormi difficoltà.

Il convegno si è concluso con un catering e un rinfresco con i vini del Consorzio Alta Langa.

DI SEGUITO IL VIDEO CON LE INTERVISTE AI PROTAGONISTI:

Silvano Bertaina

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