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Al Direttore | 30 ottobre 2025, 11:10

L’associazione Italia-Israele: "In Consiglio comunale a Cuneo sconcertante ordine del giorno sul terrorista Barghouti"

Il sodalizio contro la proposta di Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia: "Scelta politica miope e pericolosa, che legittima la violenza e calpesta la memoria di coloro che sono morti a causa del terrore palestinese"

Foto Adnkronos

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Riceviamo e pubblichiamo.

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È sconcertante che il Consiglio Comunale di Cuneo abbia approvato – non avendo evidentemente questioni più urgenti da affrontare – un ordine del giorno per chiedere la liberazione di Marwan Barghouti, elevando un terrorista pluricondannato a simbolo di libertà. Barghouti non è un pacifista, ma un assassino sanguinario giudicato colpevole dalla giustizia israeliana per la sua diretta responsabilità in attacchi terroristici in cui hanno perso la vita civili innocenti. La sua condanna a cinque ergastoli non è un dettaglio trascurabile, ma la conseguenza giudiziaria di feroci atti di terrorismo.

Ai consiglieri dei gruppi Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia che hanno presentato l'Odg, agli 11 che lo hanno votato dando un parere favorevole e agli 8 che si sono astenuti, andrebbe impartita una lezione di storia contemporanea: allo scoppio della Seconda Intifada, nel 2000, Barghouti divenne un leader delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa. Sotto il suo comando, le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa si resero responsabili di numerosi attacchi contro Israele, tra cui un attentato suicida in un bar di Gerusalemme nel marzo 2002, in cui persero la vita 11 civili e ne rimasero feriti più di 50, nonché di due attentati kamikaze a Tel Aviv nel gennaio 2003, che provocarono la morte di 23 persone e il ferimento di oltre un centinaio.

Barghouti venne catturato dall'esercito israeliano a Ramallah, sua città natale, nell'aprile del 2002 con l'accusa di terrorismo e per l’omicidio di 26 persone. Nel corso del processo, ribadì il suo sostegno alla «resistenza» armata. Al termine di un regolare processo, fu condannato per omicidio con ben cinque sentenze all'ergastolo.

Nonostante questo, dal suo eremo carcerario, nel 2007, ebbe un ruolo importante anche nell'elaborazione dell'accordo della Mecca tra Hamas e al-Fatah, che esortava le due parti a porre fine agli scontri militari a Gaza e a concentrarsi nella lotta al cosiddetto «occupante sionista».

Questa decisione del Comune di Cuneo rappresenta l'apice di una narrazione distorta che, in nome di un deplorevole antisionismo, riscrive la storia celebrando un carnefice di ebrei innocenti, e demonizzando l'unica democrazia nella regione, Israele, che ha il diritto e il dovere non solo di difendersi ma anche di processare chi ha pianificato l'uccisione dei suoi cittadini.

Quella del Consiglio Comunale è una scelta politica miope ma soprattutto pericolosa, che non promuove la pace, legittima la violenza e calpesta la memoria di coloro che sono morti a causa del terrore palestinese.

Davide Cavaliere, presidente Associazione Italia-Israele di Cuneo

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