Uso di atto falso. E’ questa l’ipotesi di reato sulla quale la Procura della Repubblica di Asti indaga nei confronti di una cinquantenne residente nel Roero.
La donna aveva partecipato a un concorso per diventare collaboratrice scolastica ed era stata assunta presso un istituto di istruzione del territorio sulla base di una graduatoria per titoli. Per farlo aveva allegato alla domanda un diploma di maturità rilasciato da un istituto di istruzione di Bari, in Puglia, con una votazione finale di 60/60.
Il titolo di studio si sarebbe rivelato però falso.
Da qui l’indagine preliminare avviata dalla Procura della Repubblica di Asti nei confronti della donna, che nei giorni scorsi è risultata destinataria di un’informazione di garanzia.
L’indagine è condotta dalla pubblico ministero Lorena Ghibaudo. L’indagata è difesa dall’avvocato albese Roberto Ponzio.














