Si è chiusa con un successo oltre ogni aspettativa la nuova edizione della Fiera Nazionale del Marrone, appuntamento simbolo dell’autunno cuneese. Migliaia di visitatori, tra cui molti provenienti dall’estero, hanno affollato per tre giorni il capoluogo, trasformato in una vetrina d’eccellenza per l’artigianato, l’agricoltura e l’enogastronomia locale.
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L’assessore alle Manifestazioni del Comune di Cuneo, Sara Tomatis, ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra che ha reso possibile il successo della manifestazione: «Questa è una fiera corale – ha dichiarato – il frutto di una collaborazione tra amministrazione comunale, associazioni di categoria e partner come Confartigianato. Il tempo ci ha assistiti e i numeri sono stati eccezionali: stimiamo oltre 200.000 visitatori. Molti turisti sono arrivati anche dall’estero, un segnale che ci sprona a guardare sempre più lontano».
Tomatis ha poi evidenziato il valore dei laboratori tematici legati al marrone, che hanno riscosso grande successo, creando un ponte tra l’esperienza diretta e gli acquisti presso gli stand artigiani.
«Chi ha partecipato ai laboratori è tornato in fiera per acquistare i prodotti imparati a conoscere nel corso delle lezioni di cucina – ha spiegato –, un segno concreto di come esperienze e promozione possano camminare insieme».
Il presidente della Camera di Commercio e di Confartigianato Cuneo, Luca Crosetto, ha evidenziato come la Fiera rappresenti un’occasione unica per far conoscere la qualità e l’ospitalità del territorio: «In tre giorni riusciamo a condensare il meglio delle nostre eccellenze, dalle imprese artigiane alle realtà agricole e commerciali. È un racconto vivo del territorio, che unisce la tradizione alla capacità di innovarsi. Questa fiera sta diventando sempre più internazionale, e dobbiamo continuare a lavorare per far conoscere Cuneo e le sue imprese oltre i confini provinciali».
Crosetto ha anche ricordato l’impegno di Confartigianato nel promuovere progetti di sviluppo e sostenibilità, in continuità con le iniziative dei “Creatori di Eccellenza”: «Confartigianato non è solo un interlocutore delle imprese, ma un partner del territorio. Lavoriamo per un’economia locale aperta, capace di connettersi con il mondo e di raccontare l’identità di una provincia che guarda al futuro con fiducia».
La fiera si conferma dunque non solo come evento economico, ma come strumento di promozione turistica e culturale. L’assessore Tomatis ha concluso: «Oggi abbiamo una visione di territorio condivisa: non più singole città, ma un sistema che cresce insieme, senza lasciare indietro nessuno. Le manifestazioni come la Fiera del Marrone devono essere prima di tutto per i cittadini, che devono sentirsi parte di una comunità valorizzata».
Mentre Piazza Galimberti si svuota lentamente, resta la certezza di un’edizione memorabile, che ha saputo unire tradizione e innovazione, radici e futuro.
L’appuntamento è già fissato per il prossimo anno, con un obiettivo ambizioso ma concreto: rendere la Fiera Nazionale del Marrone sempre più internazionale, come merita la sua storia e il suo territorio.














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