“Intelligenza naturale” è il titolo dell’edizione 2025 di Oscar Green che ha premiato, ad Albenga, le imprese innovative di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Celebrare il talento e l’impegno delle nuove generazioni del settore primario per sottolineare come l’agricoltura giovanile sappia unire innovazione, sostenibilità e radicamento nei territori. Questo il focus della serata che ha visto la presenza dei delegati provinciali con la delegata regionale, Claudia Roggero, dei presidenti e dei direttori delle federazioni provinciali con il delegato confederale, Bruno Rivarossa, e di numerosi giovani imprenditori di tutti i territori.
Dal latte prodotto attraverso l’agricoltura simbiotica alla coltivazione dei pioppi 2.0, dai social integrati all’attività in vigna ai formaggi, gelati e yogurt che diventano simboli autentici di genuinità contadina, dalla fattoria didattica come luogo di osservazione e sperimentazione del lavoro agricolo all’inclusione di soggetti svantaggiati inseriti negli orti, in maneggio ed in stalla per percorsi riabilitativi, da una borgata di montagna che vive grazie all’agricoltura all’agriturismo del benessere, dai peperoni che hanno una nuova vita ai prodotti dell’orto sinergico: tante le idee imprenditoriali che i giovani premiati hanno saputo mettere in campo cogliendo anche le richieste del mercato attuale e le nuove necessità.
“Intelligenza naturale: questi i principi cardine dell’edizione 2025 di Oscar Green che vuole mettere in evidenza come i giovani sappiano guardare alla tecnologia, ma sempre con la giusta misura tra innovazione e tradizione – sottolinea Claudia Roggero delegata regionale Giovani Impresa -. L’agricoltura, infatti, dimostra di essere per i giovani una traiettoria concreta di futuro. Le aziende che corrono per l’Oscar Green sono rappresentative di un modello di innovazione sostenibile in agricoltura che affonda le sue radici nella terra e nelle comunità”.
“Si tratta sempre di una vetrina molto importante, Oscar Green offre una grande opportunità ai giovani agricoltori che implementano ed innovano il nostro patrimonio economico ed enogastronomico – ricordano Cristina Brizzolari, Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale -. Questa edizione ci ha permesso di mettere in rete tre territori che, pur diversi, condividono la stessa voglia di crescere grazie all’impegno dei giovani. È fondamentale innovare, aprirsi a nuove tecnologie e nuovi mercati, ma senza mai dimenticare che la nostra forza sta nel mettere in campo idee solide. La vera innovazione è quella che nasce dal legame con la terra, dal rispetto delle tradizioni e dalla capacità di trasformarle in futuro”.
Tra le aziende premiate quattro sono cuneesi:
Impresa digitale e sostenibile
Alessandro Bergese
Monasterolo di Savigliano – Cuneo - Piemonte
DALL’AGRICOLTURA SIMBIOTICA UN LATTE COME NON L’AVETE MAI ASSAGGIATO
Erbalatte è il risultato di una filiera gestita con grande cura, attenzione alla dieta degli animali e all'impatto sull'ambiente. E’ il primo latte da agricoltura simbiotica, ovvero un sistema di coltivazione certificata che mira al benessere del microbiota del suolo, con l’obiettivo di raggiungere la sostenibilità ambientale, sociale, tenendo sempre conto della salute animale. La produzione è circolare: nulla va perduto tutto si trasforma. Le Frisone sono costantemente monitorate grazie ad un orecchino che ne rileva le attività giornaliere e lo stato di salute. Questi dati vengono elaborati da un'app che permette interventi tempestivi ed una maggiore cura. Il latte aziendale viene poi lavorato e trasformato in cartoni di latte UHT che l’azienda consegna in tutta Italia direttamente a casa dei consumatori, un servizio che garantisce la possibilità di avere un prodotto buono, di elevata qualità e sostenibile in qualsiasi momento.

***
+Impresa
Pietro Alasia
Savigliano- Cuneo – Piemonte
PIOPPO 2.0: NUOVI STANDARD DI SOSTENIBILITA’
L'azienda è un punto di riferimento nel settore della vivaistica, con una particolare specializzazione nella produzione di piante forestali e nella coltivazione di pioppi. Grazie ad un approccio mirato, riesce a soddisfare una vasta gamma di esigenze legate sia alla sostenibilità ambientale sia alla produzione agricola. Vengono coltivate diverse varietà di piante forestali, perfette per progetti di riforestazione, recupero ambientale e creazione di nuove aree boschive. In aggiunta, l'azienda si distingue per la coltivazione di pioppi, scelti per la loro rapida crescita e la versatilità. Questi alberi sono fondamentali per la produzione di legname sostenibile e per la gestione delle risorse idriche. Al.wood è anche impegnata nella gestione dei crediti di carbonio legati ai pioppi, riconoscendo il ruolo cruciale di queste piante nella riduzione delle emissioni di CO2.

***
Coltiviamo Insieme
Fabrizio Oggero
Cervasca – Cuneo- Torino
PAROLA D’ORDINE: INCLUSIONE SOCIALE
I Tesori della Terra nasce nel 2000 dalla collaborazione tra Cascina Bianca, a indirizzo zootecnico, e Panero Rosanna, produttrice di frutta e ortaggi. In questo modo viene offerta una ampia gamma di prodotti, ottenuti con sistema biologico. L’attività didattica si svolge negli orti, nel maneggio, nella stalla dove i ragazzi diversamente abili e i soggetti svantaggiati possono occuparsi di diverse attività. Percorsi terapeutici, riabilitativi e di cura: questi gli obiettivi portati avanti in tutte le fasi dell’attività agricola.

***
Campagna Amica
Mario Alifredi
San Damiano Macra – Cuneo – Piemonte
UNA BORGATA DI MONTAGNA CHE VIVE
La ruà del Puy (borgata Podio), situata su un promontorio panoramico a mille metri di altitudine, offre la possibilità di conoscere un piccolo mondo alpino che ruota intorno ad un allevamento caprino, un caseificio, un agriturismo e un laboratorio di ceramica. Oggi la borgata è stata recuperata e valorizzata da Mario e la sua famiglia dandole una seconda vita. I formaggi sono sicuramente il punto di forza della produzione, cambiano in base alla stagione e a cosa mangiano le capre al pascolo, esprimono il gusto e i profumi del territorio. Grazie al lavoro di famiglia, continuano a presidiare il territorio nella convinzione che la montagna debba essere vissuta nella sua pienezza.















