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Attualità | 20 settembre 2025, 06:01

Auto elettriche, il bonus Pnrr penalizza la Granda: valido solo per chi risiede a Cuneo città?

Uncem critica la misura: “Serve estendere l’accesso a tutti i territori, non solo ai centri urbani”

Immagine di repertorio

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Il nuovo incentivo a fondo perduto per l’acquisto di auto elettriche, finanziato con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e annunciato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, rischia di avere un impatto molto limitato per il Piemonte e in particolare per la provincia di Cuneo. La misura, che stanzia 597 milioni di euro a livello nazionale, potrà infatti essere richiesta esclusivamente dai cittadini residenti nelle cosiddette “aree urbane funzionali”, ovvero città con oltre 50mila abitanti e i loro bacini di pendolarismo.

Tradotto sul territorio: in Granda il bonus potrebbe essere accessibile soltanto ai residenti di Cuneo città, lasciando esclusi di fatto tutti gli altri comuni, dai piccoli centri di pianura fino alle vallate alpine. Un perimetro che restringe notevolmente l’opportunità per il cittadino, penalizzando chi vive in aree dove la mobilità privata rappresenta spesso l’unica possibilità di spostamento quotidiano.

Il contributo prevede fino a 11.000 euro per l’acquisto di un’auto elettrica, in base al valore ISEE , e fino a 20.000 euro per i veicoli commerciali destinati alle microimprese, con l’obbligo di rottamare un mezzo termico fino a Euro 5. La misura è stata presentata dal ministro Gilberto Pichetto come un passo per accelerare la transizione ecologica, ridurre l’inquinamento urbano e migliorare la qualità dell’aria.

Ma l’Uncem, l’Unione nazionale dei Comuni e delle Comunità Montane, ha espresso forte preoccupazione per la scelta di limitare l’incentivo solo alle città medio-grandi. “Non è adeguato – ha sottolineato il presidente Marco Bussone – riservare i bonus a chi risiede in contesti urbani. L’Italia è un Paese policentrico, con territori rurali e montani fortemente connessi alle città. Creare nuove sperequazioni significa non comprendere la complessità del Paese. La possibilità di accesso deve essere garantita a tutti”.

Il rischio è che un intervento finanziato con fondi europei, pensato per promuovere la mobilità sostenibile, finisca per escludere proprio quelle comunità che più avrebbero bisogno di sostegno per affrontare la transizione ecologica. Nelle valli cuneesi, ad esempio, la distanza tra i servizi e i luoghi di lavoro è spesso notevole, e l’auto privata resta insostituibile.

Mentre si pensa a sostituire il parco mezzi datato e inquinante in nome dell'ambiente resta un altro nodo da sciogliere prima della conclusione del processo di transizione: strade e piazze saranno sufficientemente dotate di colonnine di ricarica per soddisfare il crescente fabbisogno? Sebbene negli ultimi tempi le aree attrezzate siano state incrementate nelle città cuneesi, il dubbio di trovarsi impreparati con un’inadeguata infrastruttura potrebbe rappresentare un altro tassello importante da considerare per raggiungere una mobilità più sostenibile.

A questo una prima risposta giunge dall'assessore all'Ambiente del Comune di Cuneo Gianfranco Demichelis. Non posso far altro che enfatizzare l'importanza di questi incentivi statali - precisa l'assessore - per l'acquisto di auto elettriche che sono sicuramente uno strumento cruciale per la transizione verso la mobilità sostenibile. Da un convegno sul Green Deal dei giorni scorsi è emerso che, secondo i dati dell'Unione Europea, oggi il trasporto è tra le maggiori cause di inquinamento ambientale. Questa azione ha come obiettivo la riduzione dell'impatto ambientale legato alle emissioni di Co2, contribuendo a migliorare la qualità dell'aria nelle nostre città, e come Amministrazione puntiamo molto sulla mobilità sostenibile. In collaborazione con l'assessore alla Mobilità, Luca Pellegrino, in questi mesi stiamo provvedendo alla strutturazione di nuove colonnine per la ricarica su tutto il territorio comunale, che possono quindi supportare questa transizione rendendo più accessibile l'uso delle auto elettriche da parte dei cittadini”.

Dopo Bussone, il presidente Uncem Piemonte Roberto Colombero aggiunge: “Continuiamo a pensare agli enti come isole dell'Oceano Pacifico, ma esistono cittadini nelle periferie che si spostano verso i centri urbani. E' proprio insensato l'approccio culturale e la logica per la quale sono state promosse misure sulla base di confini comunali, frutto di una mancata comprensione dei flussi economico-sociali di un intero Paese. Si trovino altri criteri che rispecchino meglio la contemporaneità di gente che si sposta da un Comune all'altro”. 

Sui criteri di accesso al bonus non sono mancate richieste di revisione al governo. Sono così in fase di verifica le nuove forme di pendolarismo per l'aggiornamento delle mappe risalenti a un decennio prima. Resterà da capire se verranno già considerate per la misura.

"È complesso potersi esprimere in un contesto difficile da definire – dichiara il presidente della Provincia Luca Robaldo - : le dinamiche tecniche alla base di questi incentivi devono essere approfondite nel dettaglio per comprendere le motivazioni alla base dell'individuazione delle 'aree funzionali'.
Certo, confidiamo che nel futuro ci possano essere estensioni di questi incentivi anche ai cittadini che oggi non ne possono beneficiare".

Intanto, dal 15 ottobre, sarà attiva la piattaforma informatica di Sogei per registrare le domande.

Sara Aschero

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