Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa, pubblicato martedì 9 settembre.
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È stato un vero bagno di folla la festa della Madonna dei Fiori, celebrata lunedì 8 settembre a Bra. Una giornata lunga, iniziata già al mattino con il solenne pontificale nel Santuario giubilare, presieduto da monsignor Alessandro Giraudo, vescovo ausiliare di Torino, che nel pomeriggio ha presieduto anche la processione e la Messa conclusiva insieme al clero locale.
Grande emozione quando la statua della Vergine dei Fiori, patrona di Bra, è scesa tra i suoi devoti che l’hanno attesa numerosi sul piazzale del Santuario nuovo, per poi mettersi in cammino lungo le vie cittadine al suono della banda. Il volto di Maria ha guardato benevolmente tutti: in tanti hanno affidato le proprie intenzioni alla madre di Gesù.
Al termine, la statua ha ripreso il suo posto nell’ala del Santuario che la custodisce durante tutto l’anno. I fedeli l’hanno salutata commossi con lodi e preghiere. Dopo la processione, la benedizione eucaristica alla presenza delle autorità civili e militari al gran completo con in testa il sindaco di Bra, Gianni Fogliato. Non sono mancate le associazioni di volontariato cittadino, la comunità ortodossa, l’Arciconfraternita della Misericordia e la Confraternita della Santissima Trinità.

[La statua della Vergine dei Fiori tra la folla di fedeli]
Ricca di spunti l’omelia incentrata sul tema giubilare da monsignor Giraudo nella Messa conclusiva: «La speranza non è un vestito che si indossa solo quando siamo in difficoltà o avvolti nelle tenebre del male, ma è un dono che permette di conformarci a Cristo, perché è Lui la nostra speranza».
Grande e sentita partecipazione di tutta la città, di una Bra che si è ritrovata intorno alle parole di fiducia espresse dal celebrante: «Impariamo da Maria l’accoglienza, nel fare posto a chi ci sta accanto. Scopriremo che quelle persone sono un dono di Dio per noi e noi per loro».
La Messa, animata dal coro e dalle note all’organo di Massimiliano Stenta, si è conclusa con la benedizione e la preghiera alla Vergine dei Fiori. In mezzo, il tempo dei ringraziamenti del Rettore don Gilberto Garrone, espressi al celebrante, ai sacerdoti (con menzione speciale a don Enzo Torchio per i sussidi liturgici) e poi il grazie ad autorità, associazioni, confraternite, fratelli ortodossi, ma soprattutto ai volontari, un instancabile esempio di generosità e disponibilità fin dall’inizio della novena. Per tutti, applausi e tanta gioia.

[La Messa celebrata in occasione della festa patronale]
9 SETTEMBRE: GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
La festa della Madonna dei Fiori di Bra avrà ancora un seguito martedì 9 settembre con la giornata del ringraziamento e preghiera in ricordo di tutti i benefattori del Santuario vivi e defunti. Messe feriali nel Santuario antico alle ore 8 e alle ore 17.30. Benedizione dei bambini, bambine, ragazzi e ragazze e affidamento alla Madonna dalle ore 14.30, 15, 15.30, 16, 16.30, 17 e 17.30 presso il Santuario nuovo.
UN FIORELLINO SBOCCIATO NEL PRUNETO
Un’altra bella notizia riguarda il fatto che nel pruneto del Santuario della Madonna dei Fiori di Bra è spuntato un timido fiorellino, a ricordare il miracolo dell’apparizione della Beata Vergine, avvenuto nel lontano 29 dicembre 1336, quando tutto ebbe inizio.

[Il fiorellino sbocciato nel pruneto del Santuario]
TRE DOMANDE A MONSIGNOR ALESSANDRO GIRAUDO
Premio alla tenacia per monsignor Alessandro Giraudo, vescovo ausiliare di Torino, che ha presieduto il pontificale, la processione e la Messa conclusiva della festa patronale della Madonna dei Fiori di Bra. L’abbiamo incontrato a margine del pranzo di fraternità con i volontari, il clero locale e ospiti della municipalità. Ecco che cosa ci ha detto.

[Monsignor Alessandro Giraudo, vescovo ausiliare di Torino]
Monsignor Giraudo, che senso assume nel 2025 la festa della Madonna dei Fiori?
«Credo che questa festa abbia manifestato ancora una volta la grande partecipazione di tutta la cittadinanza, di tante famiglie e ho visto anche tanti bambini. È un’occasione che può alimentare il desiderio di approfondire la propria fede, ma anche per presentare a Maria le fatiche, le attese e le speranze. Credo che in questo tempo, in cui la speranza fa fatica a manifestarsi, Maria ci possa riconsegnare la bellezza del fidarci di Dio, quindi riporre in Lui ogni speranza».
Festa doppia con la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, che cosa li lega?
«La canonizzazione di ieri (7 settembre 2025, ndr) del beato Pier Giorgio Frassati e del beato Carlo Acutis ci riconsegnano due giovani che hanno dato gusto pieno alla loro vita e che ci possono aiutare a fare altrettanto delle nostre vite e del nostro desiderio di pienezza di vita».
Quale augurio rivolge a Bra e ai braidesi?
«L’augurio è che ancora una volta, in questa terra, guardando a Maria, le persone possano ritrovare il gusto del bene, dell’amore e possano costruire più profondamente quei luoghi di vita e di speranza di cui abbiamo tutti veramente tanto bisogno».
Anche quest’anno un’altra bella pagina di storia cittadina è stata scritta.
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