Sono da poco finiti i giorni del Black Friday, momento di acquisti a prezzi scontati di merci necessarie e non, sicuramente il simbolo dell’era del consumismo.
Io ho conosciuto un imprenditore che della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente e il suo territorio ne ha fatto un mestiere. Ma come sempre occorre partire da dove tutto è iniziato.
Michele nasce e vive Cavallerleone, un paesino di 700 anime della provincia di Cuneo. Il suo primo lavoro è quello di giornalista. Inizialmente come collaboratore per alcune testate e poi come redattore. Un mondo in cui Michele si immerge con passione e che lo porta a collaborare anche con varie Radio.
Alle fine del 2011, quando il settore in cui aveva scelto di lavorare entra in crisi e lui, più giovane nelle realtà con cui stava lavorando, viene lasciato a casa, decide di affidare le sue speranze per il futuro all’estero. Si trasferisce a Londra.
Può sembrare incredibile ma, nonostante fosse un assiduo frequentatore dei parchi cittadini londinesi, non era sufficiente a colmare la sua mancanza.
A Michele mancavano le montagne ed in particolare quei 3841 metri che formano quella maestosa montagna chiamata Monviso da dove nasce il grande fiume Po.
“Mi sono reso conto di quanto, quella montagna così iconica, fosse parte di me e della mia vita” mi racconta “Tutto il mio territorio mi mancava. Ho lasciato Londra e sono tornato in Italia”
Al suo rientro inizia una nuova strada. Non fa più il giornalista, ma si specializza nel marketing. Michele è stato il promotore della bibita Molecola, un'ottima alternativa alle bevande prodotte dalle multinazionali.
Gli anni come “voce” di questa bevanda lo portano a conoscere concetti come KM Zero, Slow Food, consapevolezza di ciò che abbiamo nel piatto e di ciò che beviamo e molto altro tutto relativo ad un mondo food più consapevole.
"Perché questi principi così importanti vengono applicati solo al cibo?”si chiede Michele.
Partendo da questa domanda nasce un uomo diverso, una persona che, con consapevolezza, decide di prendere una strada nuova, pionieristica per i suoi tempi.
Le buone idee, spesso, sono già dentro di noi, però succede che alcuni riescono a tirarle fuori e a credere che possano diventare realtà. Prima, spesso, sono solo sogni, ma ci sono sognatori che su queste idee, lavorando con fatica e impegno, ci costruiscono un futuro. Così è successo a Michele!
Dopo una grande ricerca e mille considerazioni, si rende conto che il mondo della moda è uno di quelli che più impatta sul nostro ambiente.
E questo giovane sognatore si chiede come può fare la differenza?
Ecco l’idea vincente di creare un marchio innovativo ovvero “Produzione Lenta”
Il motto di Michele è chiaro: "Meno, ma meglio". La sua filosofia si basa su tre pilastri fondamentali:
1. Materiali Sostenibili: Michele utilizza tessuti naturali o riciclati, scelti con cura per ridurre al minimo l'impatto ambientale. Cotone biologico, lino e fibre rigenerate sono alla base delle sue creazioni. Sceglie personalmente tutti i suoi fornitori di materie prime verificando che rientrino nella sua filosofia.
2. Produzione Artigianale: Ogni capo è realizzato in piccole quantità. Questo non solo garantisce qualità e unicità, ma evita sprechi legati alla sovrapproduzione.
3. Longevità del Capo: I vestiti di Michele non sono pensati per durare una stagione, ma anni. Design senza tempo e tessuti resistenti fanno sì che ogni acquisto sia un investimento.
In un mondo dominato dalla fast fashion, dove i vestiti diventano rifiuti in pochi mesi, lui sceglie di andare controcorrente. Propone un nuovo modo di pensare la moda: uno che rispetta l'ambiente, valorizza il lavoro artigianale e riduce lo spreco.
Non ha un magazzino e chi ordina il prodotto deve aspettare che venga realizzato.
Michele non si limita a creare abiti: con Produzione Lenta, promuove un dialogo sul valore delle cose. Ogni capo racconta una storia, ed è pensato per essere indossato, riparato e amato a lungo. Per questo ragazzo questa nuova strada è diventata una vera missione.
Porta la sua testimonianza nelle scuole, per sensibilizzare le nuove menti, verso un mondo più consapevole e migliore. La sua esperienza, che lo ha visto nel frattempo diventare padre, imprenditore e datore di lavoro, gli ha permesso di essere un ambasciatore, di spiegare l’importanza di scegliere abiti sostenibili, che non significa solo fare del bene all'ambiente, ma anche opporsi a un sistema di sfruttamento che impoverisce il Sud del mondo e inquina interi ecosistemi. I vestiti di bassa qualità finiscono troppo spesso nell'immondizia dopo pochi utilizzi, alimentando una spirale di spreco insostenibile.
Molti di noi non si rendono conto che un semplice paio di jeans può richiedere oltre 7.000 litri d'acqua per essere prodotto. Oppure che il 60% dei materiali tessili è composto da fibre sintetiche derivate dal petrolio, come il poliestere, che impiegano secoli a degradarsi.
La prima maglietta di Michele, che ancora oggi è il suo cavallo di battaglia, riporta come tutto è nato e il suo amore per la montagna e per il Monviso.
Sul quel cotone, studiato e ricercato, un Monviso stilizzato riporta la scritta:
“Io ho un solo Re” in onore di questo monte che viene chiamato da molti “il re di pietra” per informazioni https://produzionelenta.it/
Produzione Lenta non è solo un marchio, ma un movimento. Michele vuole dimostrare che un altro modo di fare moda è possibile. Sostenere progetti come il suo significa partecipare a un cambiamento culturale, in cui la bellezza non è sacrificata sull'altare della velocità e del profitto.
In un'epoca in cui il cambiamento climatico e la crisi ambientale sono temi sempre più pressanti, scegliere capi sostenibili è un atto di responsabilità. Come ci insegna Michele, ogni piccolo gesto conta. E magari, il prossimo capo che acquisteremo sarà proprio uno di Produzione Lenta: non solo un vestito, ma una promessa per un futuro migliore.