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Sport | 16 luglio 2025, 08:43

Da Ngapeth a Féral: la tradizione francese che scuote la pallavolo di Cuneo

Dal genio ribelle del campione ribelle al promettente equilibrio e talento di Nathan, la società del presidente Costamagna si prepara a una nuova era di grandi spunti transalpini

Un attacco del neo cuneese Nathan Féral

Un attacco del neo cuneese Nathan Féral

Ve lo ricordate Earvin Ngapeth? Quel giovane talento francese che, giovanissimo, fece il suo sorprendente esordio nel campionato italiano di volley nella stagione 2011/2012 con la Bre Banca Lannutti? Arrivato acerbo, ma carico di potenzialità dal Tours, Ngapeth restò a Cuneo per due stagioni durante le quali seppe incantare i tifosi e mettere in difficoltà gli avversari con la sua classe sopra le righe.

Ngapeth era e resta un mix di genialità sportiva e sregolatezza, un atleta capace di accendere il pubblico con giocate spettacolari ma anche di vivere avventure "off limits" dentro e, soprattutto, fuori dal campo. Quel giovane schiacciatore, alto quasi 2 metri e dotato di un talento naturale, si fece rapidamente notare, tanto da diventare a lungo uno dei simboli della pallavolo francese nella nostra Serie A.

Oggi, Cuneo si affida a un altro giovane francese, ma dal profilo molto diverso. Nathan Féral, 21 anni, nuovo opposto della squadra piemontese annunciato ufficialmente nella tarda serata di ieri (martedì 15 luglio), rappresenta un volto fresco e promettente di quella scuola francese che continua a sfornare campioni. Alto 1,97 metri per 93 kg, Féral unisce potenza (il suo punto forte è il servizio) e coordinazione a una sorprendente maturità, rara per la sua età.

Il percorso di Nathan, però, non è stato da subito orientato alla pallavolo. Anzi, sembra che da bambino non ne volesse proprio sapere dello sport, nonostante fosse cresciuto in una famiglia di appassionati: entrambi i genitori erano insegnanti di educazione fisica. Il padre Stéphane, ex pallavolista dilettante, raccontava qualche tempo fa  ad un giornale francese: “Non l’ho mai forzato a fare pallavolo. Volevo solo che facesse sport”. Fu solo dopo aver visto un torneo a Besançon che Nathan decise: "L’anno prossimo voglio iniziare con la pallavolo".

Da quel momento per lui è un crescendo di allenamenti serrati, selezioni regionali e nazionali, fino all’approdo in club d’eccellenza nei quali arriva a sostenere anche 20 ore settimanali di preparazione tecnica e fisica, come con il Besançon Volley-Ball. L’ex allenatore Cédric Ambs in un'intervista lo ha definito “un prodotto puro del lavoro congiunto tra club e federazione per formare un campione”.

Il 2024 è l’anno della sua consacrazione: campione d’Europa con la nazionale francese Under 22, al termine di una finale tiratissima contro l’Italia, segnata da momenti di tensione e match point incrociati. Nathan ha condiviso quella gioia con i genitori, presenti in tribuna, e quella è stata anche la sua ultima partita nella nazionale giovanile.

Con i piedi ben piantati a terra, Féral non si limita solo al volley: studia informatica con l’intenzione precisa di avere il classico "piano B" nel caso la carriera sportiva non riuscisse a decollare. Una curiosità: da bambino coltivava la passione per il cubo di Rubik, con il quale si cimentava nelle gare.

Ed ora tocca a Cuneo. Dopo l'esperienza nel campionato di Ligue A con gli Spacer’s Tolosa e uno stage con la nazionale maggiore, Nathan è pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua vita in Italia, con l’obiettivo di crescere, ritagliarsi spazio, e guidare la squadra di Matteo Battocchio al traguardo salvezza nel primo anno di SuperLega.

Féral non è un genio sregolato alla Ngapeth, ma quel talento concreto che i tifosi sognavano da tempo. Oltre a “Monsieur Earvin”, la più grande icona del volley transalpino in quel di Cuneo fu l'immenso Philippe Blain, per il quale  i Blu Brothers coniarono  un coro che ancora tutti ricordiamo: “Qui est le plus fort ? Le plus fort, c’est Philippe", urlavano dalla curva. 

Chissà se un giorno anche per Féral i tifosi inventeranno un coro, o magari basterà il rumore delle sue schiacciate a conquistare il palazzetto.

Cesare Mandrile

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