Dopo la “tempesta perfetta” che ha segnato la stagione 2024 della Tonda Gentile Trilobata, il comparto corilicolo piemontese guarda al 2025 con cauto ottimismo. A dirlo è Nicoletta Ponchione, responsabile di Aspocor e del Consorzio di Tutela Nocciola Piemonte IGP, che aggiorna il quadro produttivo regionale, ancora in fase preliminare, ma segnato da condizioni più favorevoli rispetto allo scorso anno.
"È ancora presto per fare stime, ma i segnali sono incoraggianti. Le piante sembrano aver superato i traumi del 2023: forti siccità, grandinate e inverno anomalo. Quest’anno abbiamo avuto più ore di freddo, un fattore fondamentale per il nocciolo", spiega Ponchione. "In pianura si comincia già a vedere qualcosa, ma in Langa la valutazione reale arriverà tra una decina di giorni. Al momento, però, si intravede più prodotto".
Il 2024 è stato un anno difficile da dimenticare: produzione ai minimi storici (6 quintali per ettaro contro i 16-18 attesi in media), impollinazione scarsissima, diffusione di patologie fungine e qualità compromessa anche da parassiti come la cimice asiatica e i balanini. "È stato un anno durissimo. Ma devo riconoscere che, pur in una situazione così complessa, gli agricoltori hanno risposto con grande attenzione e senso di responsabilità. I soci si sono mantenuti attivi, seguendo i bollettini fitosanitari e confrontandosi costantemente con i tecnici", sottolinea.
Fondamentale anche il confronto con la Regione Piemonte, che ha aperto tavoli di lavoro con i produttori, le cooperative e le organizzazioni professionali. L’impegno dell’assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni ha portato a una misura molto attesa: la deroga per l’uso di fungicidi combinati. Una scelta tecnica che va incontro alle esigenze del comparto e consente di uniformare il disciplinare di produzione integrata con quello di altre Regioni.
"Queste deroghe sono fondamentali in una stagione caratterizzata da piogge e sbalzi termici improvvisi, che favoriscono la diffusione di malattie fungine", spiega Ponchione. "La prevenzione è l’unico modo per contrastare queste patologie: agire dopo è spesso troppo tardi. Oggi, grazie al supporto del fitosanitario regionale, abbiamo qualche strumento in più per proteggere le piante."
Il quadro resta incerto, ma almeno non tragico come un anno fa. "Sono la prima a non voler vendere facili illusioni," aggiunge Ponchione, "ma dobbiamo anche saper trasmettere fiducia. Siamo famiglie di agricoltori, e se non crediamo nella possibilità di una ripresa rischiamo di compromettere tutto ancora prima dell’estate. I presupposti per una stagione migliore ci sono: adesso bisogna continuare a monitorare e sperare che il tempo resti favorevole."