La testimonianza delle femministe del Collettivo francese Némésis in occasione del convegno “Periferie e Metropoli, la sicurezza è donna” avvenuta al Salone del Libro di Torino ha squarciato il velo di ipocrisia sulle conseguenze negative dell’immigrazione incontrollata ed illegale, in particolar modo riguardo alla sicurezza e ai diritti delle donne nelle periferie urbane.
“Per la sinistra - affermano le consigliere regionali di Fratelli d’Italia - si parla di violenza solo quando e se l’aggressore ha il volto giusto: bianco, eterosessuale ed italiano. Se invece è un immigrato clandestino il problema è chi lo fa notare, che puntualmente viene etichettato come razzista”.
“Il doppiopesismo della sinistra riguardo alle violenze contro le donne è inaccettabile e pericoloso - proseguono -. Inaccettabile perché è una rappresentazione totalmente priva di onestà intellettuale, pericoloso perché nasconde la realtà dei fatti che ci racconta, invece, di quartieri e periferie metropolitane dove le donne hanno paura ad uscire di casa, e spesso non solo la sera”.
“La sinistra che nelle piazze urla al patriarcato fa finta di non sapere che il patriarcato con le sue drammatiche conseguenze è proprio tipico delle famiglie di cultura islamica. La testimonianza delle coraggiose ed autentiche femministe del Collettivo Némésis - rimarcano - ci riguarda da vicino perché molte delle situazioni descritte, che quotidianamente avvengono a Parigi e non unicamente nelle banlieu, sono già sotto i nostri occhi in molte città italiane”.
“La sinistra, sempre pronta a difendere l’indifendibile, si scandalizza quando viene raccontata la realtà, ma il grido d’allarme delle femministe francesi deve essere da monito per tutti: la difesa dei diritti delle donne non ammette né tentennamenti né ambiguità. È evidente che l’immigrazione illegale ed incontrollata porta con sé pericoli concreti. E se qualcuno si indigna ce ne faremo una ragione” concludono le consigliere regionali di Fdi.
Alessandra Binzoni, Daniela Cameroni, Federica Barbero, Marina Bordese, Paola Antonetto, Silvia Raiteri