“Mi sono sentita io, Ornella, non solo la Vanoni”. Al Salone Internazionale del Libro di Torino ieri pomeriggio, venerdì 16 maggio, è stata protagonista una delle icone della musica italiana: Ornella Vanoni. Intelligentemente leggera e nel contempo profonda, ha presentato il suo libro “Vincente o perdente”, scritto a quattro mani con Pacifico ed edito da La nave di Teseo.
Nessun punto interrogativo nel titolo, volutamente, per dire che non c’è vincente o perdente, che si è stata l’una e l’altra nel corso della vita, spesso entrambe. Così fermarsi e guardare la propria vita, accorgersi e raccontarsi oltre a quell’essere artista, essere una donna.
“Ho capito molto profondamente me stessa nel dolore, non nella gioia”. Ornella e quelle tante volte che si è scoperta fragilissima, sola ed in preda alla depressione. Ornella però testarda, forte, convinta che dalle cadute ci si deve rialzare, che si rinasce soltanto volendo rinascere. La stessa testardaggine di quel “Sono sempre stata così: se mi dicono che non posso fare una cosa io la faccio comunque”, che, pur sentendosi malissimo, le ha permesso di affrontare palco. L’unione, così, di mente e corpo, l’importanza della cura ma prima di tutto della forza volontà, in un messaggio davvero importante per i tanti giovani presenti, affezionatissimi perché più di tutto compresi nella sete di vita ma anche nelle difficoltà.
Non ci sono solo momenti bui nel libro, ma anche il racconto dei momenti belli vissuti, l’inno a quella leggerezza che non è mai superficialità. Racchiusa c’è una vita insomma, con i suoi abissi e le finestre di luce.
E più di tutto, anche ieri, c’è stata quella autoironia e quell’ormai suo immancabile “Non so se arrivo a Natale”. Il sorridere, ma soprattutto il voler far sorridere gli altri, conoscendone davvero l’importanza.