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Eventi | 09 maggio 2025, 15:30

Capitan Terrae chiama in soccorso bambine e bambini, per proteggere insieme l’ambiente e migliorare la città

Con l’intento di sensibilizzare i più piccoli sulle sfide che inquinamento, traffico e consumo di suolo impongono alle nostre città nasce il progetto di educazione civica Civitas Terrae, raccontatoci dalla sua ideatrice Mihaela Prodan

Non è mai troppo presto per imparare il rispetto dell’ambiente. Su questa consapevolezza Mihaela Prodan, classe 1987, albese, ha dato vita al progetto Civitas Terrae: laboratori artistici gratuiti per bambini a partire dall’età prescolare – e per le loro famiglie – per imparare partecipando. Il ciclo di laboratori in partenza prevede la lettura di una fiaba di educazione civica, scritta nell’ambito di Civitas Terrae appositamente per la realtà che ospita l’appuntamento. A Cuneo, ad esempio, i protagonisti sono gli alberi di cedro di piazza Europa. Per Alba, è pensato il racconto di una città oppressa dal traffico.

Mihaela, come nascono le fiabe civiche del progetto Civitas Terrae?
“Tutto il materiale per i laboratori è stato pensato per essere il più vicino possibile alla realtà quotidiana dei bambini, per spiegare loro attraverso una narrazione fiabesca, ma concreta, i reali problemi complessi che riguardano il posto in cui vivono e le soluzioni possibili. L’obiettivo del laboratorio è stimolare in loro un senso di responsabilità collettiva e la consapevolezza che ogni azione, per piccola che sia, può fare la differenza nel mondo. L’obiettivo a lungo termine del progetto è contribuire a formare una generazione di cittadini consapevoli, responsabili e pronti a proteggere il loro mondo, con azioni concrete e durature. Ogni significativo progresso è frutto di iniziativa e lavoro di squadra. Capitan Terrae e i cinque Ecoguardiani provano a fare questo: individuare i problemi e, soprattutto, le soluzioni”.

 

Oltre alla lettura, con approccio partecipativo, i bambini sono subito chiamati a prendere parte, attraverso il gioco, alla seconda fase del laboratorio e, infine, ricevono un attestato di partecipazione. Il trait d’union tra tutte le fiabe della serie è la giustizia ambientale, un concetto che esprime la necessità di garantire a tutti, indipendentemente dalla condizione socio-economica o etnica, un’eguale protezione dai rischi ambientali e sanitari attraverso adeguate politiche ambientali. Il vissuto doloroso di Prodan è la scintilla che ha acceso in lei l’esigenza di affrontare in prima persona le azioni necessarie ad accrescere la consapevolezza sul tema.


[Nella foto Mihaela Prodan, ideatrice del progetto educativo Civitas Terrae]
 

Quale motivo si cela dietro alla scelta di dedicare proprio ai temi della giustizia sociale e ambientale il suo progetto educativo?
"Questo progetto è la mia voce, è un modo per rompere il ciclo della sofferenza e trasformare le esperienze dolorose che porto con me in un'azione positiva per la comunità e l'ambiente. Dalla nascita, ho una malattia rara a causa della quale ho subito molti trattamenti invasivi e invalidanti – alcuni dei quali, ritengo, neppure necessari. Proprio per sottopormi a una visita sono stata portata in Italia dalla Romania quando ero giovanissima e non sono più tornata nel mio Paese di nascita. Prima ospite di una famiglia di Villanova d’Asti e poi di Scaparoni, ho una storia difficile alle spalle intrecciata a più riprese con il tema del rischio ambientale e sanitario, ma a ogni problema c’è una soluzione. Mi sono sentita in dovere di reagire e il mio modo di restituire è attraverso l’attivismo. Non da avvocato, da cittadina con semplici strumenti civici. Posso dare voce ad altri e al Creato, posso essere testimone del fatto che tutti possiamo creare… da ogni frattura. Sono libera da poco – posso dirlo tranquillamente – ma ho deciso di espormi e dare un pezzo di me attraverso il progetto per aiutare gli altri a coltivare un seme di giustizia, una lezione che devo alla mia amata nonna materna Dina”.

 

Qual è, per lei, l’azione più urgente da intraprendere a tutela dell’ambiente?
“Prima di tutto, dovremmo lavorare sulla consapevolezza. Passo passo, coltivare la consapevolezza è educare. Per far fronte al caos, non c’è bisogno di altra divisione ma di mettere in discussione con mezzi e toni pacifici e tendere una mano agli altri. Tante famiglie hanno bisogno di consapevolezza e la fiaba è uno strumento che parla ai bambini ma arriva a tutti. Poi, credo che sia necessario battersi per la trasparenza. Con la consapevolezza e la possibilità di accedere alle informazioni per decidere della nostra salute e del mondo che ci circonda, costruiremo insieme soluzioni durature alle sfide attuali e future”.

 

Il prossimo laboratorio gratuito è a Cuneo, il 24 maggio, a partire dalle ore 16.30 in piazza Europa. Uno dei cinque episodi della serie di Capitan Terrae catturerà l’attenzione dei bambini, invitati all’ascolto de “Il grido dei cedri”. Questa fiaba ripercorre la vicenda della dibattuta decisione di abbattere i cedri di piazza Europa, cui si oppongono alcune sigle ambientaliste e un gruppo di cittadini contrari alla riqualificazione. Presto, attraverso la pagina Facebook di Mihaela Prodan, saranno annunciati i prossimi appuntamenti.

Eleonora Ramunno

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