Gazmend e Micaela oggi si uniranno in matrimonio a Montersosso Grana.
Ad officiare il rito sarà il sindaco Stefano Isaia.
Una storia di riscatto, resa possibile grazie al bando regionale per l’inserimento al lavoro di persone private della libertà personale.
Il sindaco ha voluto cogliere questa opportunità, anche per mancanza di personale in un territorio piuttosto esteso: due i detenuti del Cerialdo che hanno lavorato a Monterosso Grana.
Uno di loro è Gazmend, albanese di 45 anni. Per tutti Gaz.
Ha scontato cinque anni di condanna nel carcere di Cuneo. In Italia da 30, viveva in Toscana. E' stato fermato in autostrada, tra Asti e Torino, con due chili di cocaina in auto. L'arresto e quindi il trasferimento al Cerialdo.
"Delinquente", ci risponde quando gli chiediamo quale fosse il suo lavoro prima di essere fermato e catturato.
In realtà, come tanti suoi connazionali, aveva competenze come artigiano. A Monterosso Grana ha lavorato come manutentore e aiuto cantoniere, per quattro giorni a settimana.
Qui a Cuneo ha conosciuto Micaela, cuneese di 23 anni. Si sono innamorati. E oggi si sposeranno proprio in quel piccolo comune che ha dato a Gazmend una nuova opportunità di vita.
"Ho finito di scontare la mia pena l'8 novembre 2024, dopo cinque anni davvero durissimi. Ma stare lì, se ci penso ora, mi ha fatto bene", racconta.
Gazmend, una volta libero, è stato colpito da un decreto di espulsione di 10 anni dall'Europa e portato in un centro a Potenza, per essere rimpatriato.
"Sono stato lì 11 giorni, poi, grazie al mio avvocato, mi hanno rilasciato. Sono andato in Albania con Micaela, per presentarla alla mia famiglia. Non voglio vivere in Italia, non so dove andrò. Sono tornato solo per sposarmi a Monterosso Grana. Qui a Cuneo non conosco nessuno, ma questo piccolo paese mi ha accolto e rispettato, a partire dal sindaco. Voglio che sia lui a sposare me e Micaela. E' il mio modo per ringraziare la comunità, che sento come una seconda famiglia".