“In quell’edificio sono andate a scuola generazioni di abitanti della frazione di San Rocco di Montà: per questo riveste un’importanza storica e affettiva per le persone. Però non è più sicuro e mi spaventa l’ipotesi possano capitare degli incidenti ad alunni e personale”.
Così il sindaco di Montà Gianluca Costa spiega come si è arrivati alla chiusura temporanea, quantomeno per tre anni, della struttura, che fino allo scorso anno scolastico ha ospitato due pluriclassi. Oggi neppure quelle sono idonee e sicure.
“La questione si trascina da tempo e già la precedente amministrazione si era avvalsa di un sopralluogo dell’ingegner Massimo Reggio, che aveva constatato la situazione critica delle solette e di tutto l’edificio, che ha più di 100 anni. Si ebbe la possibilità di usufruire soltanto di due aule, una delle quali al piano interrato. A luglio insieme al vicesindaco Valentina Casetta, all’assessore Daniela Nizza, all’architetto Elisabetta Signorini, dirigente del settore tecnico del Comune, abbiamo richiesto un nuovo sopralluogo del professionista, che ha riscontrato, oltre ai problemi precedenti, anche situazioni di insalubrità non consoni alla delicata destinazione d’uso e non ha concesso l’agibilità. Pertanto si è deciso per la sospensione delle attività scolastiche”.
L’amministrazione comunale ha incontrato i genitori dei 13 bambini iscritti per l’anno scolastico 2024/2025, che saranno accolti nel plesso di Montà, dove grazie al lavoro del dirigente Piermario Demichelis e dei suoi collaboratori verranno integrati. Il Comune ha garantito la gratuità del trasporto con lo scuolabus, per ovviare all’improvviso disagio in cui si sono venute a trovare le famiglie.
Sulla prossima destinazione d’uso della vecchia scuola il sindaco vuole coinvolgere proprio gli abitanti di San Rocco: “Per la serata di martedì 3 settembre abbiamo organizzato un incontro in frazione, proprio per ascoltare i pareri di tutti. Dobbiamo immaginare l’uso futuro di un edificio storico di San Rocco a cui gli abitanti sono giustamente legati e servono idee per prendere una decisione ponderata. L’iter prevede che la sospensione sia di tre anni, entro i quali dobbiamo decidere il da farsi. Per ora era importante non mettere in pericolo bambini, maestre e tutto il personale”.












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