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Attualità | 26 marzo 2024, 07:07

La rivoluzione del quartiere Masera di Alba. "Con 'Mitosi' natura e cultura dialogheranno"

Lo scultore Samuel Di Blasi parla del nuovo progetto artistico che valorizzerà la zona. "Con l'aiuto degli studenti del Liceo Artistico Pinot Gallizio costruiremo un'opera che sarà un'esperienza"

Lo scultore Samuel Di Blasi al lavoro

Lo scultore Samuel Di Blasi al lavoro

Si chiama "Mitosi" ed è un progetto artistico che avrà come protagonista il quartiere Masera di Alba. A metterci colore, idee, struttura e forme di partecipazione ci penserà lo scultore albese Samuel Di Blasi, che nei giorni scorsi ha incontrato i cittadini in un momento di scambio e confronto per portare il presente nel futuro.

Come è stato l'incontro con la cittadinanza?
"Un momento di libertà e di espressione, uno spazio vitale per incontrare la gente. Gli abitanti del quartiere Masera rappresentano per me una grande opportunità. Innanzitutto, di poter parlare di tematiche che mi stanno a cuore, come gli spazi di vita che una città può offrire, custodire, un modo anche per interrogarsi sulla loro funzionalità. Con loro abbiamo condiviso una visione molto alta e abbiamo avuto uno scambio intenso e vivace".

Si tratta di un contesto interessante.
"Il quartiere Masera è un punto nevralgico della città, è un grande quartiere che nella sua storia ha vissuto dei momenti critici, durante i quali le persone si sono interrogate su cosa stesse capitando, su cosa sarebbe potuto succedere e su cosa riserva il futuro. Si tratta di una situazione che per me offre dei vantaggi. Forse in passato è mancata una condivisione di ideali comuni, una voce che potesse esprimersi".

In questo progetto si farà aiutare?
"Ho pensato di rivolgermi innanzitutto agli studenti per sviluppare delle attività extrascolastiche che permettano loro di conoscere il mondo del lavoro. Mi sono indirizzato al Liceo Artistico Pinot Gallizio, perché oltre a essere stato il mio liceo, mi piaceva l'idea che i ragazzi potessero ragionare insieme a me su qualcosa di permanente, che lavorassero su un prodotto che sarebbe rimasto".

Una programmazione diversa dal solito.
"Ho trovato una bella collaborazione con la professoressa Cristiana Cravanzola e con il numeroso gruppo di studenti che mi aiuterà fisicamente a costruire l'opera".

In cosa consisterà?
"Si tratta di un'opera che si aggrappa o abbraccia, se vogliamo dire così, idealmente un gruppo di 16 colonne che compongono un viale all'interno di questo quartiere, che diventa una di spartiacque tra un luogo di passaggio che esiste, una sorta di viale coperto e un altro che attualmente è transennato e viene chiamato 'La grande area verde'".

E cosa diventerà?
"Sostanzialmente è un pezzo di terra tra due grandi palazzine, oltre a diventare un bel giardino, ho immaginato potesse ospitare in futuro l'arte. Queste 16 colonne, quindi, sono un po' a metà tra questi due luoghi. E ho pensato che l'intervento artistico potesse proprio essere al confine, quindi tra queste due condizioni, una sorta di propilei, un porticato che sancisce la separazione tra due mondi".

E si ricollega anche al concetto della Mitosi.
"A me piace lavorare nel piccolo e quindi dal piccolo trasportare in grande gli elementi. Quindi questa analisi del dettaglio, del microscopico, mi conduce poi a ragionare, a espandersi e mettere cose sempre più monumentali. Però anche perché mitosi parla di divisione o, meglio, in questo caso, di condivisione. Il fatto che, attraversato questo colonnato, lasciandotelo alle tue spalle, hai usufruito dell'opera d'arte, di questo elemento che si aggrappa sulle colonne o, meglio, si aggrappa più volte in modo ripetitivo, ma mai uguale perché saranno tutti elementi diversi tra loro".

Un'esperienza nel cambiamento.
"Ti ha modificato, ti ha raddoppiato, ha fatto in modo che tu potessi camminare all'interno del parco con un altro te al tuo fianco entrato in contatto con l'arte. Quest'opera che non è nient'altro che un inizio, impone una riflessione futura su quello che diventerà questo spazio verde. Un modello di condivisione, di sviluppo di progettualità, un percorso per valorizzare la realtà quotidiana".

Nel 2022 Samuel Di Blasi, con l’opera site-specific “Porta di Luce”, una fusione di alluminio di oltre cinquanta metri, ha vinto con l’architetto Ugo Costantino il concorso di idee per la valorizzazione del muro di cinta del campus studentesco nell’ex Caserma Govone. Ad Alba ha appena inaugurato nel novembre 2023 l’opera “Marsabit”, al centro del giardino tra le vie San Teobaldo, in memoria di don Paolo Tablino. A Grinzane Cavour, invece, ha realizzato da pochi mesi “La Nocciola” a due passi dal castello.

Ora c'è il progetto Mitosi, nato dal sogno di fare di Viale Masera un quartiere di arte Moderna. A questo fine è nato il progetto "Fai di Viale Masera un'opera d'Arte", sviluppato da Chiara Rinaldi dell'associazione del Viale e dal Comitato di Quartiere con Isabella Dell'Aera e il numeroso gruppo di residenti volontari che ogni giorno dedicano il loro tempo per rendere il luogo in cui vivono "uno spazio bello dove sentirsi bene".

Daniele Vaira

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