/ Attualità

Attualità | 26 dicembre 2023, 17:26

Anche in Granda fioccano le ordinanze antibotti di Capodanno. Ma sono legittime?

No, come evidenzia da anni l'Associazione Nazionale Imprese Spettacoli Pirotecnici, che nel 2016 fece ricorso al Tar del Lazio e fece annullare l'ordinanza firmata dall'allora sindaca di Roma Virginia Raggi. Il sindaco di Boves, avvocato, in 10 anni non l'ha mai firmata: "Illegittima e impossibile da far rispettare"

Immagine di repertorio

Immagine di repertorio

A pochi giorni dalla fine dell'anno, tradizionalmente momento di botti e petardi, molte amministrazioni si apprestano ad emanare ordinanze di divieto di utilizzo, durante tutto il periodo delle Festività, di qualsiasi gioco pirotecnico, anche di libera vendita.

Altri Comuni emanano ordinanze solo per il 31 dicembre e il 1° gennaio. 

Comunque sia, ormai da anni si assiste ad un proliferare di queste misure, atte anche a tutelare gli animali domestici, fortemente traumatizzati dai petardi e dagli scoppi. Senza trascurare il rischio di ferire o procurare danni alle persone, fenomeno comunque raro, se non assente, nel territorio della provincia di Cuneo. 

Il Comune di Bra l'ha già emanata, ma si attende, nel giro di qualche giorno, che lo facciano tantissime amministrazioni, grandi o piccole, come succede ormai da anni. Un'eccezione c'è sempre stata: quella del sindaco di Boves, Maurizio Paoletti, che in quasi 10 anni di mandato non ha mai firmato l'ordinanza antibotti.

Perché illegittima. Oltre che per l'impossibilità di verificarne il rispetto. Questo ciò che ha sempre sostenuto.

"Il sindaco può emanare solo ordinanze contingibili e urgenti, su cose impreviste e non prevedibili. Un'ordinanza emanata ogni anno qualche giorno prima della sua applicazione, è chiaro che non ha il carattere della non prevedibilità, come può essere, per esempio, il divieto di uso dell'acqua potabile per le più svariate ragioni. Quella è un'ordinanza contingibile e urgente", spiega Paoletti.

Che aggiunge: "Il divieto può essere adottato nel regolamento comunale, ma la sua validità deve essere circoscritta ad alcune zone e situazioni; non può essere estesa all'intero territorio comunale. I fuochi d'artificio e i petardi sono autorizzati dalla legge. Un Comune cosa fa? Emana un'ordinanza andando, di fatto, contro la legge?", continua il primo cittadino, avvocato di professione.

Tra le motivazioni, non ultima, anche quella dell'impossibilità di verificarne il rispetto. "Queste ordinanze prevedono sanzioni in capo a chi le viola. Ma c'è stato qualcuno sanzionato, in tutti questi anni? Nessuno. E sa perché? Perché nessuno controlla. Quale Comune ha il personale per farlo? Io queste ordinanze farsa non le emano", conclude Paoletti.

A dare ragione a Paoletti anche un chiarimento del Ministero dell'Interno, quando limita l'emanazione delle ordinanze sindacali a situazioni di assoluta urgenza ed eccezionalità, non altrimenti risolvibili. Presupposto di tale atto è, quindi, lo stato di pericolo non tipizzato, avente natura eccezionale.

Il sindaco, nell'adozione delle predette ordinanze, deroga materia di poteri di esclusiva competenza dello Stato, gerarchicamente superiori.

Non solo: l'adozione di ordinanze con lo scopo di limitare, direttamente o indirettamente, l'accensione di fuochi artificiali, ben oltre i limiti stabiliti dalle leggi in materia, provocherebbe gravi danni al mercato con importanti ripercussioni economiche per gli operatori presenti nel settore.

Da anni, infatti, l'Associazione Nazionale Imprese Spettacoli Pirotecnici – ANISP, invita le Prefetture e i Comuni d'Italia ad evitare l'adozione di ordinanze che non hanno alcuna eccezionalità e la cui materia è sufficientemente normata da leggi nazionali e  comunitarie.

Nel 2016, il Tar aveva dato ragione proprio all'Anisp e al suo ricorso contro l'ordinanza antibotti dell'allora sindaca Virginia Raggi a Roma. L'ordinanza venne sospesa con decreto cautelare urgente, in quanto ritenuta illegittima. Eppure, nonostante ciò, ogni anno i sindaci della Granda, a decine, emanano l'ordinanza antibotti. Nonostante non possano farlo. 

Barbara Simonelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di LaVoceDiAlba.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium