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Attualità | 14 dicembre 2023, 19:45

L’amore del commendator Ponzio per le due ruote alla consegna del Tartufo dell’Anno 2023

Tra gli aneddoti richiamati dal figlio "le corse quotidiane in bicicletta tra Neive e Boglietto, dove rimasto orfano a dieci anni aveva trovato lavoro"

Al castello di Grinzane la consegna della benemerenza alla memoria del commendator Roberto Ponzio. Nella foto il figlio Roberto con Liliana Allena, Alberto Cirio e Carlo Bo

Al castello di Grinzane la consegna della benemerenza alla memoria del commendator Roberto Ponzio. Nella foto il figlio Roberto con Liliana Allena, Alberto Cirio e Carlo Bo

Nel centenario dalla nascita, non poteva mancare un omaggio alla figura del "re dei tartufi" albese, il commendatore Roberto Ponzio, durante la cerimonia che nei giorni scorsi ha visto la consegna del Tartufo dell’Anno all’organizzazione del Tour de France, con la premiazione presso il castello di Grinzane Cavour del direttore generale della celebre manifestazione transalpina Christian Prudhomme e del sindaco di Firenze Dario Nardella, alla presenza del ministro per le Riforme Istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati.

"Per la tutela e valorizzazione del Tartufo Bianco d'Alba in Italia e nel mondo", si legge sul diploma di benemerenza che la Regione Piemonte, la Città di Alba e l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba hanno voluto consegnare al figlio del commendatore per le mani del governatore Alberto Cirio, del sindaco albese Carlo Bo e della presidentessa dell'Ente Liliana Allena.   

Di fronte alla platea di autorità riunite nella sala convegni del maniero che fu di Camillo Benso, l’avvocato Roberto, fedele all’impegno di ricordare la figura del padre facendo memoria del ruolo che egli ebbe nel valorizzare il territorio albese mediante il commercio del prezioso diamante grigio, ha citato alcuni aneddoti riguardanti la figura del genitore e il suo speciale rapporto col ciclismo. 

Racconti della sua infanzia e di quando ad appena dieci anni, dalla sua Neive, raggiungeva ogni giorno in bicicletta la frazione costigliolese del Boglietto, dove rimasto orfano a dieci anni aveva trovato lavoro. "Andava così forte che scherzando i compaesani avevano preso a chiamarlo 'Martan', richiamando la figura di Giuseppe Martano, campione di ciclismo dell’epoca, vincitore per due volte del campionato mondiale dilettanti, poi frenato nella sua ascesa da un brutto incidente – ha raccontato l’avvocato Ponzio –. Ma il rapporto di mio padre con le due ruote sarebbe proseguito per tutta la vita come dimostrano le tantissime occasioni nelle quali, con amici albesi quali Berta il pasticcere o Durando, altro conosciutissimo negoziante del centro storico, partivano da Alba per andare a seguire una tappa del Tour nei suoi sconfinamenti in Italia, a Torino o al Sestriere. O come dimostra la sua amicizia con Nino Defilippis, campione di ciclismo, vincitore di nove tappe al Giro e di sette al Tour, argento ai Mondiali di Berna del 1961 e poi titolare di un pastificio dal quale, nella centrale via Lagrange a Torino, raccontava ai suoi clienti di comprare i suoi tartufi da Ponzio ad Alba". 

 

Ezio Massucco

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