Rappresenta la partecipata più "pesante" all'interno della holding del Comune di Torino, ma accanto ai numeri di bilancio, Iren si trova a giocare un ruolo di primo piano nella sfida quotidiana dell'energia, tra costi, investimenti e sfide ambientali.
Investiti 900 milioni in Piemonte
"Iren ha investito 900 milioni negli ultimi 5 anni, in Piemonte, la maggioranza di quanto speso dal Gruppo in questo arco di tempo (su un totale di 1,7 miliardi) - dice il presidente Iren, Luca Del Fabbro -. La nostra è una regione a forte vocazione industriale e continuerà a essere importante e anche per questo ci impegnamo per decarbonizzare ed efficientare. Lo facciamo con fatti e non con parole".
Reti (e materassi)
"Abbiamo investito 80 milioni nella manutenzione delle reti di distribuzione, 70 per i rifiuti e attirato oltre 30 milioni da Pnrr - prosegue Del Fabbro -. Abbiamo assunto 270 persone, con tanti giovani: il 40% sotto i 30 anni". Tra le iniziative più significative, "l'acquisto di Remat, azienda che si occupa di materassi usati ma è stata sostenuta anche un'attività di recupero pallet per realizzarne di nuovi".
E anche in futuro i passi sono già delineati: "Vogliamo investire sempre di più su giovani e innovazioni: siamo già leader in Italia per l'economia circolare, visto che la rigenerazione sarà un pilastro dell'economia futura".
Fondazioni in vista
Sull'ipotesi di fondazioni bancarie che possano entrare a far parte delle quote azionarie (paventata dal sindaco Lo Russo, in occasione del convegno per i 20 anni di Fct holding), Del Fabbro rimanda la palla nell'altro campo: "È una domanda che non dovete fare a me".
Egea, prima. Nucleare, poi?
L'attualità, per Iren, si chiama Egea. La multiutility cuneese ormai in ingresso. "Su Egea dobbiamo ancora fare alcuni passaggi, stiamo procedendo su un'operazione molto importante e il progetto merita tempo e attenzione. In Gianluca Riu abbiamo individuato il profilo adatto per quanto riguarsa il nostro gruppo di lavoro".
Sul nucleare, infine: "Siamo interessati a ciò che riguarda il futuro, ma parlare adesso di questi temi è come parlare di fantascienza. Siamo pronti a investirci e a puntarci, ma per ora stiamo solo osservando e studiando".