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Economia | 16 novembre 2023, 12:10

Domani scioperano anche gli infermieri: le motivazioni del Nursind Cuneo

Venerdì 17 novembre astensione dal lavoro nelle corsie di tutte le regioni italiane. Presidio in piazza Castello a Torino a partire dalle 10. Il segretario regionale Coppolella: "Nessuna risorsa per i salari, dopo la catastrofe della pandemia, è una scelta inaccettabile"

Domani scioperano anche gli infermieri: le motivazioni del Nursind Cuneo

«Il taglio delle pensioni dopo una vita in corsia e nessuna risorsa per i salari dopo la catastrofe della pandemia è veramente troppo. Una sforbiciata su coloro che sono stati riempiti di riconoscimenti e false promesse, ritenuti probabilmente facili bersagli sui quali infierire ancora. Ora non si tratta solo di protestare per avere di più, ma per non permettere che ci privino del poco che abbiamo acquisito con sacrifici di una vita e senza tra l'altro destinare risorse al rinnovo dei contratti, infierendo sul nostro presente oltre che sul nostro passato e oggi anche sul nostro futuro».

A scriverlo in una nota è Francesco Coppolella, della segreteria regionale del Piemonte di Nursind, annunciando che il 17 novembre sarà sciopero e mobilitazione attraverso iniziative di protesta in tutte le regioni italiane e in Piemonte, a Torino in Piazza Castello a partire dalle 10.

La motivazione della protesta per gli infermieri principalmente è la manovra 2024, i tagli alle pensioni e le mancate risorse per i loro salari. In particolare, l’articolo 33 che reca come oggetto le diposizioni in materia di adeguamento delle aliquote di rendimento delle gestioni previdenziali che penalizza gli infermieri ultracinquantenni, con tagli economici irragionevoli. Penalizza quegli infermieri che sono stati in realtà fondamentali per la tenuta del SSN durante la pandemia, che sono stati riempiti a parole di riconoscimenti ma sui quali oggi pare si voglia infierire e basta.

"Altre motivazioni per lo sciopero – aggiunge Davide Canetti, segretario territoriale Nursind Cuneo – vanno ricercate negli scarsi incentivi economici e nelle usuranti condizioni di lavoro che non attraggono più i giovani verso la professione infermieristica e ciò significherà che non avremo nemmeno quelle risorse sulle quali le aziende proveranno a scaricare il peso del personale anziano. Servono infermieri in ospedale ma soprattutto sul territorio, che si sta sviluppando come risorsa fondamentale per la salute del cittadino. Bisogna riconoscere la professione infermieristica come lavoro usurante per i carichi di lavoro che investono ad oggi le professioni d’aiuto".

Redazione

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