Riceviamo e pubblichiamo.
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Siamo ormai a sette mesi dall’appuntamento elettorale che il 9 giugno 2024 vedrà i piemontesi chiamati al voto per europee, regionali e per molti anche comunali.
Sarà una bella giornata di democrazia.
Ciò detto il centro sinistra è al lavoro per tornare al governo del Piemonte, dopo cinque anni di Cirio e della destra all’insegna della più sterile delle propagande.
Tuttavia il percorso non è facile.
La giusta ricerca di un “campo largo” che coinvolga tutte le forze progressiste e democratiche (compresi i 5 Stelle e Azione) sta impegnando le forze politiche che credono in una alternativa.
Ma questo percorso non può dimenticare i principi fondamentali su cui è nato il Partito Democratico. Tra questo uno dei primi è costituito dalle elezioni primarie attraverso cui scegliere i livelli apicali della propria classe dirigente.
Ad oggi due autorevoli esponenti del PD hanno dato la loro disponibilità a candidarsi alla guida della Regione: Daniele Valle, consigliere e vicepresidente del Consiglio regionale, e Chiara Gribaudo, deputata e vicepresidente del partito. Insomma due figure di alto profilo.
In questo quadro credo che il tentativo di allargamento della coalizione debba andare di pari passo con il voto della base che dovrà esprimere la scelta finale.
Le decisioni verticistiche sono tipiche della destra, non del centro sinistra. E ultimamente quando il PD ha scelto da Roma, le cose non sono andate bene: vedi Lombardia, Molise e Monza. Del resto la nostra segretaria Elly Schlein, che ho convintamente sostenuto, senza le primarie non sarebbe segretaria.
Per questo credo che per il Piemonte occorra indire le elezioni primarie di coalizione nel mese di gennaio 2024. Due candidati ci sono. E se ne arrivano altri saranno ben graditi.
Come ha autorevolmente detto Arturo Parisi, non bastano i tavoli nazionali, ma le primarie sono un elemento prezioso per la scelta dei candidati più competitivi.
Maurizio Marello,
consigliere regionale PD.