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Attualità | 27 settembre 2023, 12:07

La Regione premia Mattia Aguzzi, il monregalese che ha salvato la bimba caduta dal balcone: "Chiunque avrebbe fatto lo stesso" [VIDEO]

Oggi il 37enne ha ricevuto dalle mani i riconoscimenti del Presidente Allasia: "Eroi senza superpoteri che salvano vite"

Mattia Aguzzi con Stefano Allasia

Mattia Aguzzi con Stefano Allasia

"Continuo a pensare che chiunque avrebbe fatto lo stesso: davanti ad una bambina, in situazione di pericolo, non si poteva rimanere indifferenti". È questo il pensiero di Mattia Aguzzi, originario di Mondovì, a un mese di distanza dal salvataggio della bimba di 4 anni caduta dal balcone del quinto piano di un alloggio a Torino. Lo scorso 27 agosto Aguzzi si trovava a passeggio con la sua compagna in via Nizza 389, quando ha sentito delle urla di un uomo che hanno attirato la sua attenzione. Alzato la sguardo al cielo ha visto Frida appesa ai fili del bucato.

"Alto senso civico dimostrato"

La piccola si è lasciata cadere nel vuoto e Mattia l'ha presa al volo: entrambi sono usciti praticamente illesi. Oggi la Regione ha voluto premiare il 37enne, che lavora nella banca Ifis di Mondovì (frazione Pogliola) nel Cuneese. Il presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasia, gli ha consegnato due libri (uno su Palazzo Lascaris e uno sulle collezioni artistiche), una spillina, uno stemma, il drapò del Piemonte e una targa con il riconoscimento "per l'alto senso civico dimostrato". 

"Eroi moderni"

"Nelle ultime settimane - ha spiegato Allasia - la nostra regione è stata segnata da eventi tragici come Brandizzo e Caselle: ogni tanto è bello leggere di cittadini "eroi moderni", senza superpoteri, ma che riescono a salvare una vita". "Se non ci fosse suo intervento sarebbe successo il peggio: volevamo dargli un riconoscimento, come punto d'orgoglio del Piemonte" ha concluso Allasia. 

L'applauso dei colleghi

Mattia ha voluto condividere il premio con Emilio, il signore che ha lanciato l'allarme per primo e permesso di salvare Frida. Il 37enne ha rivisto il giorno successivo la piccola, affidata poi ad una casa comunità con la madre. "Quando sono rientrato al lavoro - ha spiegato Aguzzi - i colleghi mi hanno accolto con lungo applauso: ero un po' in imbarazzo, perché sono riservato. In banca ora mi chiamano eroe: fortunatamente ci si può scherzare".

"I primi giorni aprivo i social: molta gente mi ha scritto in privato per ringraziarmi. Mi ha fatto molta piacere ricevere tutti quei messaggi" ha concluso.

Cinzia Gatti

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