Madre Elvira è stata tumulata nella cappella privata della grande villa della proprietà Bramafarina di via Pagno dove risiedeva: la Casa di formazione delle Suore della Resurrezione.
“È il suo luogo di riposo in mezzo a voi – le parole di don Stefano Aragno alla guida del Cenacolo che lei ha fondato sulla collina di Saluzzo, nel 1983.
Di lì il corteo, che è seguito alla “Festa della vita eterna”, il suo immenso funerale di ieri sulla collina di Saluzzo, è giunto in centro, nella fitta compagine di suore e sacerdoti, ragazze e ragazzi, amici, della "sua grande famiglia". Spettacolare e coinvolgente in tutte le sue fasi, circa tre ore e una percorrenza di cinque chilometri.
È partito questa mattina (venerdì 11 agosto) da via San Lorenzo, compiendo a ritroso il tragitto che in quegli anni molti giovani tossicodipendenti facevano a piedi, per entrare nella sua comunità, per incontrare lei.
Giovani che con i sacerdoti della Comunità hanno portato a spalle per tutto il tragitto la bara della Madre. Applausi al suo passaggio. Applausi fragorosi al suo arrivo sul sagrato del duomo. Molte serrande abbassate in suo onore, composizioni di fiori per lei, davanti ad alcune case. Saluti a piene mani e sorrisi.
Saluzzo ha applaudito con commossa partecipazione l’opera di Madre Elvira e la sua vita. Un’opera che mezzo mondo conosce e, che è iniziata qui, a due chilometri dal centro. Impresa coraggiosa in quegli anni che suscitò anche dubbi e non poche perplessità.
"Ma che è stato ciò che aveva detto". Afferma l'allora sindaco Franco Lovera che concesse a Suor Rita Agnese Petrozzi la villa disabitata in collina, per dare avvio alla sua missione.
È il vescovo Cristiano Bodo a ringraziarla per primo per il servizio alla comunità. “Il Cenacolo per la chiesa saluzzese è perla preziosa. Ringrazio Madre Elvira per gli insegnamenti e per le indicazioni di amare e pregare. Per l’esempio di questa piccola grande donna, che ha saputo ascoltare e vivere di Dio. Sia un momento di ringraziamento per il dono che ha fatto alla città e alla Diocesi. Grazie per l’esempio".
Dal sindaco Mauro Calderoni, che la ricorda anche per il legame personale risalente agli anni dell’asilo, quando lei era insegnante e poi direttrice del "Regina Margjherita", il grazie della città, delle Comunità religiose della città, delle Terre del Monviso, di cui si è fatto portavoce di gratitudine per ciò che Elvira ha fatto per il territorio.
Significativo il passaggio in centro per chi ha conosciuto Madre Elvira, per chi la vedeva anche gli ultimi tempi passare in carrozzina, prendersi un caffè o un gelato, accompagnata dalle suore che in questi anni, come nei momenti ultimi atti del commiato pubblico l’hanno rappresentata e sono state la sua voce, insieme a Don Stefano.
“ La missione di oggi è salutarci - ha detto il padre - dirci grazie reciprocamente, salutare Madre Elvira, una donna che ha lasciato il segno nel cuore, che ha voluto bene a Saluzzo dove 'con il suo carattere speciale ha combinato qualcosa di grande'".
Ha fondato il Cenacolo 40 anni fa e poi le Fraternità nel mondo: “non qualcosa di suo, ma che appartiene a tutti”. Ha sottolineato don Stefano, ringraziando la Diocesi, i vescovi e sacerdoti che si sono succeduti, la città per la relazione che si è sempre mantenuta con la Comunità sulla collina, con i ragazzi che madre Elvira prima di morire ha salutato uno ad uno. Ha detto aggiungendo particolari alla biografia. Guardandoli, con lo sguardo luminoso che parlava più della parola che la malattia le aveva tolto, insieme alla mobilità.
“Siamo grati che la Madre possa fare questa ultima passeggiata nella città dove viveva gesti quotidiani, come bere il caffè. Grazie a chi ha concesso questo pellegrinaggio. Grazie alla città per aver concesso l’autorizzazione alla sepoltura nella cappella della Casa di Formazione che lei amava. Desiderava che il suo corpo rimasse in questo luogo dove i “suoi figli potranno passare”.
La richiesta era stata inoltrata al Comune nel 2016, approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale, a cui era seguito l’ok della Regione concesso “per onorare la memoria di chi abbia acquisito in vita eccezionali benemerenze”.
"La missione di madre Elvira ha toccato le vite di tanti che ora giustamente vogliono renderle omaggio”. Il corteo spettacolare per presenza numerica ( duemila la stima) per l’alternanza di rosari recitati con diverse inflessioni geografiche del mondo e preghiere, per l’emozione di riascoltare frasi vibranti di incoraggiamento di Madre Elvira, per i canti, la musicalità, lo scambio di saluti fraterni (cifra della comunità) ha percorso l’isola pedonale di corso Italia, tra mani applaudenti e mani giunte. Suoni di campane al passaggio del corteo in corrispondenza delle diverse chiese. Numeri importanti di volontari, Forze dell’Ordine e soccorso impegnati durante lo svolgimento del corteo.
Il pellegrinaggio è giunto all’ingresso della proprietà di via Pagno, accolto dallo sventolio dei nastri delle suore della Casa.
L’ultimo saluto prima della tumulazione è stato trasmesso su schermo per consentire a tutti i partecipanti di continuare a seguirla. Come la benedizione del vescovo e le fasi della tumulazione.
Don Stefano, ha invitato a cantare insieme “Salve Regina". È stata la preghiera al termine della quale, Madre Elvira, giovedì 3 agosto alle 3,50, all’età di 86 anni, circondata dalle suore e don Stefano, ha spalancato i suoi occhi luminosi ed è salita “in paradiso”.