A Barolo "la civitas è in via d’estinzione a causa del sovraffollamento turistico e delle auto che invadono il borgo". "Barolo è centrale nella core zone e buona parte del suo territorio è in buffer zone: questa strategia dei parcheggi 'sotto casa ma non troppo', applicata nella Core Zone Unesco, è in antitesi con un modello lungimirante di mobilità”.
Frasi forti, pesanti, firmate dall’Osservatorio per la Tutela del Paesaggio di Langhe e Roero che non sembra usare mezzi termini per mettere in luce due criticità che, secondo l'associazione, stanno attanagliando il paese: lo spopolamento e la presenza di troppi turisti non ben gestiti (leggi articolo).
Una descrizione che la sindaca Renata Bianco non accetta, e non le manda a dire, seguendo una linea ben precisa iniziata più di vent’anni fa, a favore di uno sviluppo gestionale dei flussi turistici in continua evoluzione.
«Negli ultimi 20/25 anni c’è stato un cambiamento in positivo nell’affrontare la tematica dei flussi turistici - spiega la prima cittadina – con reali vantaggi per la reputazione di Barolo e di tutto il territorio delle Langhe. Un lavoro fatto da sindaci, addetti ai lavori, persone comuni, che si sono impegnate per far crescere le nostre zone. Ora queste critiche, perché sono tali, non fanno male tanto a me, ma a tutto un territorio. Uno schiaffo dato non in modo educativo, ma quasi per invidia del lavoro fatto».
«Barolo non è un paese morto – prosegue la sindaca –: ci sono 200 bambini in tre ordini scolastici tra infanzia, primaria e secondaria, molte attività ricettive, senza contare le cantine, una vita quotidiana attiva e, come negli altri paesi dell’Unione dei Comuni di cui facciamo parte, si sta bene. Sinceramente non vedo tutto questa voglia di andarsene... .
La presenza di molti giovani ne è la conferma. Io sono nata e cresciuta a Barolo, ho due figli che ci abitano volentieri e il calo demografico che registriamo è nell’ordine di quello italiano. Siamo bandiera arancione come vivibilità e aspetto estetico, il castello ospita più di 60mila turisti culturali e ci stiamo attrezzando con servizi necessari per tutti, nell’ottica di un ulteriore miglioramento.
Facciamo parte dell’Unione dei Comuni del Barolo e stiamo lavorando su un progetto di mobilità sostenibile che possa permettere una gestione migliore dei flussi turistici. Come si può vedere stiamo lavorando, come ho detto prima».
«Per rispondere alla critica sui parcheggi 'non troppo' lontani dal centro dico che quando si cercano soluzioni per aumentare le soste auto bisogna fare i conti con le caratteristiche dei vari territori. Il nuovo parcheggio è in una posizione strategica, che permette di raggiungere il centro anche a piedi. Sta andando a regime e abbiamo ricevuto pareri positivi. Concludo dicendo che sono curiosa di sapere di chi sarebbe il 'grido di dolore' per un paese che così 'morto' non mi sembra affatto», sono le parole finali della prima cittadina.