Una lunga camminata fra i colori cangianti della natura ed il tepore del sole primaverile. La meta è il Bosco del Rotary, nella prima periferia braidese, per assistere ad una lezione di botanica in un'aula a cielo aperto, rientrante nel programma delle discipline scientifiche. Questa è l'attività outdoor proposta dalle cinque insegnanti della scuola primaria di Riva, martedì 16 maggio, ai ventisei alunni delle due pluriclassi del plesso. Complice il tempo mite e l'inesauribile energia dei giovani viandanti, l'uscita è diventata anche occasione di esplorazione del territorio, oltre che opportunità di unire la didattica al movimento.
Il Bosco del Rotary ha accolto la volenterosa comitiva anche per un sopralluogo, il secondo dallo scorso mese di settembre, che ha permesso ai bambini di prendersi cura del loro giuggiolo, la pianta adottata dalla scuola fra le 124 messe a dimora dal 2020 ad oggi. Durante il laboratorio, che si è tenuto su schede fornite dal Museo Craveri, i piccoli ecologisti hanno potuto osservare e raccogliere foglie e fiori che, debitamente documentati, daranno vita all'erbario scolastico, già in essiccazione per settembre.
Il Bosco del Rotary è un'area verde di proprietà pubblica, un tempo abbandonata e degradata, che grazie all'iniziativa del Rotary Club di Bra e la sponsorizzazione del Comune, è oggi un grazioso bosco planiziale di 4.000 mq, con tabelloni informativi, quattro panchine in pietra di Luserna e una pratica fontana. Il lodevole intento che ha dato vita al progetto di recupero è quello di fondere didattica e natura in un comune respiro culturale, sensibilizzando cittadini e scuole ad un apprendimento che può essere anche emotivo e sensoriale. In fondo, è giusto ricordare che alla bellezza non c'è mai fine.
L'unica macchia di questa pregevole esperienza è stato il deprecabile esempio di inciviltà desunto lungo il percorso. Sacchi neri, plastica e rifiuti abbandonati hanno costellato, a tratti, i colori dei campi e "decorato" miseramente il paesaggio bucolico. Le reazioni indignate dei bambini, fortunatamente, fanno ancora ben sperare nel desiderio di voler migliorare il mondo che appartiene al loro futuro.