E’ ‘Il Giro da Urban’ la vetrina che conquista il podio di “Vie in Rosa”, il partecipatissimo contest promosso da Ascom Bra nell’ambito della campagna promozionale “Ci vediamo in giro” in collaborazione con il Comune e il Comitato di tappa, e dedicata al grande ritorno del Giro d’Italia. Bicilette che sorvolano la Zizzola illuminata di rosa, assorbendone il colore vivo e irradiandolo nel cielo con un’energia che divampa negli altri accessori moda esposti, e culmina nell’immagine iconica di ‘resist sister’, il gioco anagrammatico per intonare un inno alla resistenza che appartiene a chiunque si metta in competizione, tanto nel ciclismo, quanto nel commercio. “Non solo la mia vetrina – dichiara la vincitrice assoluta Serena Tripaldi del negozio “Urban” (primo premio, bici elettrica Specialized) - ma lo stesso spirito del contest, a partire dalla sua ideazione da parte di Ascom Bra, ha fatto uscire più forte, vigoroso e unito l’orgoglio del piccolo commercio che, interpretando questa emozionante competizione in modo sano, ha salutato il Giro rendendo ancora più bella la città”.
Sull’onda della leggerezza, della serenità e dell’allegria che i fiori sanno calare nelle giornate con il pollice all’ingiù, si è piazzata al secondo posto la vetrina de “Il Germoglio” (city bike – Bianchi) con una bicicletta totalmente floreale che, con la sua bellezza e naturalezza, rende omaggio ai grandi campioni del ciclismo di tutti i tempi. Commenta la titolare Rossana Ursi: “Questo riconoscimento mi riempie di gioia, ma arriva come una vittoria a sorpresa perché il livello della partecipazione è stato altissimo, e credo restituisca il vero successo e il forte messaggio di questa iniziativa: i commercianti si prendono cura di Bra arricchendola di bellezza ogni giorno”.
All’’Oro e rosa... colori senza tempo’ di “Antichità Alessio” è andato il terzo premio (monopattino elettrico), idealmente diviso tra le due vetrine realizzate da Loredana Alessio in un grande progetto di comunicazione tra due mondi, il passato e il presente, e due stili, l’antichità di una specchiera Luigi Filippo in cui si riflette il social-modernismo della maglietta ufficiale del Giro in rosa acceso, quasi improvvisando una modalità selfie direttamente in vetrina. “A questo contest va il merito di essere stato da subito una festa, più che una semplice gara – afferma la terza classificata - perché lo spirito di condivisione che è riuscito a creare e trasportare anche sui social network è stato il vero turbo per spingere noi commercianti a far diventare la nostra città ancora più bella”.
Un grande ritorno al minimalismo anni Novanta, in pieno trend dell’odierno visual merchandising, e un’adesione massiccia al fattore “territorio” con sentimento di orgoglio e rappresentatività sono sicuramente i due fondamentali che hanno ispirato e nutrito le quarantatre vetrine ufficialmente iscritte al concorso, insieme alle alte performance sulle competenze tecniche, come evidenziato dalla coordinatrice della giuria, Laura Mosca, vetrinista e visual merchandiser dell’Associazione Nazionale Vetrinisti Italiani ed Europei, oltre che docente di Visual Merchandising,Vetrinistica e Arte Scenografica, affiancata dall’assessore comunale Anna Brizio e da Margherita Abre della Confcommercio braidese: “Tutto ciò che è vetrina può essere considerato un’arte a tutti gli effetti – spiega la giudice - che deve mixare sapientemente scienza dei materiali, psicologia ed estetica. Dell’operazione ‘Vie in Rosa’ di Ascom Bra ho sicuramente apprezzato il primo vero successo, cioè quello dell’importante numerica di coinvolgimento di negozi raggiunta, e il suo secondo step, ovvero la qualità della partecipazione. A tutti i commercianti riconosco di aver toccato le giuste corde emotive per instaurare un legame a quattro tra l’esposizione, il Giro, il cliente e il tema ‘città’, da tutti molto sentito e ben rappresentato. La classifica finale, invece, ha privilegiato l’unione di questi valori con un’abile componente creativa ed estetica, per conseguire il tanto ricercato effetto wow”.
Ma l’onda di meraviglia delle “Vie in Rosa” si è distinta anche con altre tre interpretazioni, qualificate con una menzione di merito per una motivazione specifica, come quella della vetrina ‘più laboriosa’, che ha incoronato l’h 24, solo per la cottura, della bicicletta di pane realizzata dalla panetteria “L’Arte Bianca” di Pietro De Lucia: “Abbiamo pedalato insieme al Giro con il pane, puntando su ciò che accomuna i nostri due mondi: la fatica del lavoro unita a una passione infinita”.
Il miglior equilibrio compositivo è stato riconosciuto allo store “Cugnolio” per aver saputo rievocare il ritmo lento di una salita in bici verso la Zizzola come crescendo di pensieri in rosa e creatività, a riprova della verve del titolare Roberto Moffa: “Mi compiaccio di questa menzione, che evidenzia quello che è un must anche nel nostro lavoro, cioè il saper costruire un equilibrio tra i desideri e la realtà, proprio come accade in una lista nozze e nel mondo della regalistica d’autore in genere”..
Ed è ‘Clamo…rosa’ la vetrina di “Rebel”, al pari del suo trionfo sulla rete – tra le principali finalità previste dal contest – tanto da aggiudicarsi la segnalazione ‘più social’, così potente da diventare “sociale” grazie alla sua missione solidale.
“Abbiamo voluto fare un salto in avanti rispetto agli outfit impacchettati regalando uno sguardo rosa alla vita, che ne cambia la prospettiva e dà a tutti la possibilità di fiorire mantenendo il proprio stile e la propria identità”. Una vetrina contagiosa, come racconta Luigi Racca, e aperta alla charity dedicata a “Il Sorriso”, il centro di aggregazione di Cherasco per persone diversamente abili. Minimal nel design, ma grandi nei valori e nell’amore per la città, come conclude il direttore di Ascom Bra, Luigi Barbero: “Se le vetrine sono e retano uno strumento potente di comunicazione, oggi in connessione reale con quelle dei social network, ‘Vie in Rosa’ ha portato sotto gli occhi di tutti un’altra grande potenza: quella del commercianti che, con la loro voglia di rilancio, sono l’anima di Bra”. Perché il loro valore primario non sta nel vendere, ma nel far vivere e rinascere la città, ogni giorno.