"Siamo il partito del sì e non dei no a tutti i costi". Così Matteo Salvini ha ribadito anche ad Alba quanto detto poco prima al casello Alba Ovest dell’autostrada Asti-Cuneo, dove ha portato l’attesa, buona notizia del via libera, da parte del Ministero della Cultura, alla valutazione di impatto ambientale per l’ultimo tronco autostradale ancora mancante prima che l’A33 possa finalmente collegare senza soluzione di continuità i due capoluoghi di provincia del Sud Piemonte.
Come previsto, dopo il sopralluogo in autostrada, la visita del ministro in Granda è infatti proseguita con l’inaugurazione della sede che il locale circolo della Lega Salvini Premier ha aperto al civico 3 di via Gazzano, in pieno centro storico, nel reticolo di vie retrostante piazza San Giovanni.
A dare il benvenuto al ministro, accompagnato dal capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, lo stato maggiore del Carroccio in provincia e nella capitale delle Langhe, con l’europarlamentare Gianna Gancia, il senatore Giorgio Maria Bergesio, gli assessori regionali Fabio Carosso e Luigi Genesio Icardi, i consiglieri regionali Matteo Gagliasso e Paolo Demarchi, il coordinatore cittadino Marco Marcarino, gli assessori Bruno Ferrero e Lorenzo Barbero, e i consiglieri comunali albesi Elena Alessandria, Italo Magliano, e Cristina Casetta. Al loro fianco, il sindaco Carlo Bo, il presidente del Consiglio comunale Domenico Boeri e il capo di Gabinetto del sindaco di Alba Leonardo Prunotto.
Il ministro ha ringraziato i militanti della Lega presenti, richiamando quando già ricordato sul percorso dell’A33 in merito ai passi coi quali il Governo Meloni punta a sbloccare il Paese sotto il profilo delle infrastrutture da realizzare, non negandosi poi a foto e selfie coi numerosi privati cittadini che hanno voluto assistere alla visita in città del vicepremier.
[Salvini col coordinatore cittadino Marco Marcarino]
Pochi metri più in là, affacciati su piazza San Giovanni, la protesta annunciata da un gruppo di militanti del collettivo Mononoke, contro l’apertura della sede di partito nella zona di piazza San Giovanni: "Una zona dichiaratamente antifascista e antirazzista – rivendicavano in un documentto col quale annunciavano la manifestazione –: nella piazza e nei luoghi limitrofi sono nati molti collettivi cittadini e molti spazi di confronto liberi e lontani da idee reazionarie".
[La protesta del collettivo Mononoke]