«La prima condizione per capire un paese straniero è annusarlo», scriveva Rudyard Kipling. Nel suo libro “I profumi dei viaggi” l’autore inglese ha descritto i vari odori che ha sentito da un capo all’altro del mondo e che raccontano molto di un Paese, diventando souvenir della memoria una volta tornati a casa.
È assolutamente giusto: Paese che vai, profumo che trovi. Il patrimonio olfattivo diviene così un modo per essere presenti all’esperienza che si sta vivendo e per sentirsi davvero connessi con il paesaggio che si sta esplorando.
Dopo i negozi e gli hotel, che da anni insistono su particolari fragranze che li caratterizzano e li fanno ricordare ai loro clienti, sembra che il turismo dell’olfatto stia diventano una delle tendenze del 2023. Le persone liberate dalla pandemia, o quantomeno dalla paura che le bloccava, si sono scatenate organizzando vacanze a più non posso, scoprendo pure questa novità.
Spazio così non solo a città e luoghi particolarmente odorosi, ma anche a tour e mostre che fanno dei profumi il loro punto di forza. Se la storia vi intriga, ecco a voi i viaggi olfattivi da fare almeno una volta nella vita.
Museo di Ulm, Germania. Se c’è un posto in cui fare del turismo olfattivo e pure culturale, questo è sicuramente il Museo di Ulm. Insieme ad un team del progetto di ricerca dell’UE Odeuropa, il museo ha selezionato alcune opere d’arte che raffigurano cose che odorano: giardini profumati, indumenti, il fumo dell’inferno o il profumo di un tavolo da pranzo. Questi odori sono diventati realtà per opera dei profumieri dell’International Flavours and Fragrances, che li hanno ricreati per il museo. Qui, ad esempio, si può annusare il dipinto del XVI secolo Cristo nel Limbo di Martin Schaffner: grazie ai diffusori di profumo, i turisti possono percepire gli odori di zolfo e fumo suggeriti dai cancelli tra le fiamme dell’inferno. Brividi.
Museo di Amsterdam, Paesi Bassi. Molto interessante il progetto City Sniffers: A Smell Tour of Amsterdam’s Ecohistory del Museo di Amsterdam. Si tratta di un tour guidato, creato in collaborazione con Odeuropa, che include una mappa da grattare e annusare con diversi odori storici, tra cui il fetore dei canali. Ma anche l’odore del rosmarino, la fragranza dei tigli e una ricostruzione dell’odore di un pomander, gioiello profumato utilizzato per proteggere dalle malattie durante la peste. Il tour si è svolto a ottobre 2022, ma se vi intriga tenete d’occhio il sito, perché è probabile che replichino.
Provenza, Francia. Potevamo forse non inserire in elenco la Provenza, il luogo simbolo dei profumi? Un bel viaggetto on the road tra cittadine e infinite distese di lavanda, che sappiamo bene che profumo intensissimo emanino. Puntate il navigatore in direzione Parco naturale regionale del Luberon, patrimonio Unesco e riserva naturale di 120mila ettari dove si alternano montagne calcaree, colline, boschi e valli coltivate. Imperdibili i villaggi di Lourmarin (in cui fare tappa alla fattoria Gerbaud, produttrice di erbe aromatiche), Menerbes, Coustellet e Gordes. Da inserire nel tour anche l’Orto botanico del Castello Lauris, dedicato alle piante da tinture; Coustellet, dove si visita il Museo della lavanda e infine la celebre Abazia di Senanques circondata dalle fioriture.
Via dell’incenso nel Dhofar, Oman. Se c’è un altro profumo in grado di far scattare in tempo zero il relax e la riflessione, quello è sicuro l’incenso. Ci sono ben quattro siti della Via dell’incenso dell’Oman, nella Penisola arabica, che nel 2000 sono entrati nel Patrimonio dell’Umanità: gli alberi di incenso di Wadi Dawkah, le rovine dell’oasi carovaniera di Shisr, la laguna di Khor Rori e il porto di Sumhurum e il sito archeologico di Al Baleed. Se potete andarci a settembre, meglio: in questo mese a Salalah c’è il grande mercato dedicato all’incenso e al suo olio essenziale, che si trasforma in festa super profumata. Immaginatevi che profumo tutto intorno, che meditazioni, che introspezioni, che benessere.
Valle delle rose, Marocco. Se avete la possibilità di partire tra aprile e maggio, perché non scegliere il Marocco? Qui, nel deserto della valle del Dadès va in scena la raccolta dei profumatissimi boccioli. Il soggiorno cercatelo a Kelaat M’gouna, cittadina capitale dell’essenza nota come Rosa di maggio, dove il rito della raccolta dei petali color rosa pallido è una roba serissima, tanto che si organizzano grandi feste in stile berbero. Intorno al villaggio troverete una distesa di oltre 50 km di campi con i cespugli di rose, languidamente sparpagliati lungo le rive del Dadès e del M’Goun. Che bellezza.
Valle dei templi di Agrigento, Sicilia. Senza andare troppo lontano, anche in Italia i percorsi olfattivi non mancano. Una bella gita a inizio marzo, ad esempio, ad annusare i mandorli in fiore nella Valle dei templi di Agrigento come la vedete? L’occasione è ghiottissima per partecipare alla celebre Festa del mandorlo in fiore, manifestazione folkloristica annuale che da decenni celebra i profumi e i dolci tipici siciliani. Da non perdere.
Sentiero dei limoni, Costiera Amalfitana. Quanto è gradevole il profumo dei limoni? Anche in questo caso non c’è da fare moltissima strada. Il Sentiero dei limoni è una bella passeggiata tra Maiori a Minori lungo un’antica mulattiera, che dà il meglio di sé sicuramente in primavera e in estate. Non solo: il Consorzio di Tutela del Limone Costa d’Amalfi I.G.P. promuove addirittura il LemonTour, composto da tredici tappe al delizioso sentore di limone. Da Positano a Vietri sul Mare, ma pure Conca dei Marini, Amalfi, Atrani, Ravello e Cetara, il piccolo fiordo di Furore e le colline verdi di Tramonti, Scala e Praiano. Tutto profumatissimo, oltre che ovviamente bellissimo.
Bossolasco, Alta Langa. Si dice che maggio sia il mese delle spose, delle mamme e delle rose. Il periodo più dolce della primavera in cui le rose, simbolo della rinascita, tornano a sbocciare, tingendosi di mille colori e fragranze. Di rose se ne potranno ammirare tante a Bossolasco, dove ogni anno, ad inizio di giugno, va in scena la “Festa della Fioritura delle Rose”. Un’esperienza consigliata a chi ama scoprire le bellezze artistiche e paesaggistiche del territorio dell’Alta Langa e ammirare questi delicati fiori in tutto il centro cittadino e perfino gustare friceu alle rose.
Pronti a partire?













