“Giovedì 16 febbraio alle ore 17,30 si svolgerà il Consiglio provinciale. Il primo punto all'ordine del giorno sarà una puntuale e approfondita disamina della situazione del bilancio alla luce della decisione regionale.
In questo momento rischiamo il dissesto finanziario. Rinnovo, come ho fatto fin dall'inizio della questione, ai consiglieri di estrazione politica vicini al governo regionale di intercedere al proposito. Vi ringrazio per quanto già fatto e quanto farete”.
Questo messaggio, dai toni tra il preoccupato e la supplica, è stato indirizzato dal presidente della Provincia, Luca Robaldo, ai consiglieri provinciali nel fine settimana.
Una situazione difficile che Robaldo ha espresso, in maniera appena più circospetta, ai sindaci anche negli incontri di territorio dei giorni scorsi.
Da quanto si evince – nonostante le bocche siano cucite – a suscitare la sua preoccupazione, che rende difficile l’approvazione del bilancio dell’Amministrazione provinciale, la constatazione che mancano all’appello circa tre milioni di euro.
Una cifra che era stata prevista alla voce “entrate” come corresponsione dei canoni idrici e che invece una recente determina della Regione ha destinato interamente ai Comuni.
Una scelta – allo stato dell’arte – che impedisce alla Provincia di chiudere il bilancio.
Dietro le quinte sarebbe in atto un braccio di ferro politico (non senza qualche colpo basso) tra la Regione e la Provincia.
Avvicinandosi la data delle elezioni regionali (2024), il presidente Alberto Cirio vorrebbe avere ancora maggiore voce in capitolo di quanta già ne abbia oggi sulla governance della Provincia.
La questione è quanto mai delicata, nonostante la maggioranza dell’Amministrazione provinciale – dopo l’ampia approvazione delle linee programmatiche del presidente – coinvolga anche Forza Italia e Lega, con la sola eccezione di Fratelli d’Italia.
Qualcuno evoca un precedente più o meno analogo che riguarda il Verbano Cusio Ossola, quando quella Provincia era riuscita ad azzerare i debiti proprio grazie ai canoni idrici destinati dalla Regione a questa finalità.
Davvero il governatore Cirio intende usare un trattamento diverso al “suo” territorio rispetto a quello adottato per il Verbano?
Mancano pochi giorni al Consiglio provinciale e le diplomazie sono alla ricerca di un possibile compromesso.
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