Arrivare, nel giro di tre anni, a colmare almeno in parte una carenza di personale che con riguardo a questa importante figura è quantificabile in un centinaio di addetti tra ospedale e territorio, chiamati ad aggiungersi ai circa 700 operatori attualmente in forza all’Asl Cn2.
E’ questo l’auspicio col quale la direzione dell’azienda sanitaria langarola guarda all’imminente avvio nella nuova sede di Alba del corso di laurea in Infermieristica organizzato dall’Università del Piemonte Orientale nell’ambito della sua Scuola di Medicina.
Un gradito ritorno, quello della scuola infermieri ai piedi delle Langhe. La precedente esperienza, basata sulla sede di frazione Piana Biglini, si era infatti conclusa nel 2019 principalmente per un problema di una logistica che l'Università "Avogadro" aveva ritenuto non più idoneo per le esigenze di allievi e docenti.
Appena tre anni nei quali, complice evidentemente lo tsunami provocato dalla pandemia, nel dibattito pubblico si è fatta ovunque avanti una nuova consapevolezza circa l’importanza di investire sui servizi sanitari e in particolare su quelli del territorio.
Anche da qui, e nel caso albese grazie al positivo attivismo messo in campo dall’Amministrazione comunale guidata da Carlo Bo, il lavoro che ha portato al ritorno del corso, che giovedì prossimo, 15 settembre, vedrà uno dei suoi primi passaggi ufficiali con gli esami di ammissione previsti a Novara, che insieme ad Alessandria, Biella, Verbania, Vercelli e ora anche ad Alba, rappresenta una delle sedi presso le quali gli aspiranti infermieri possono scegliere di frequentare.
Nella capitale delle Langhe si prevede di accogliere 40 studenti sui 410 cui il corso triennale è rivolto. Nell’attesa che il Comune di Alba possa procedere con l’allestimento della sede che vedrà la luce in una manica del complesso della Maddalena, lungo la centrale via Maestra, le lezioni teoriche saranno organizzate all'interno dell’ospedale "San Lazzaro", nell’area dell’ex Dialisi, mentre le attività professionalizzanti e i tirocini si svolgeranno nei reparti dell’ospedale "Michele e Pietro Ferrero" di Verduno.
In attesa di conoscere il numero preciso di quanti, tra gli iscritti alle selezioni, avranno opzionato la sede di Alba e quindi superato le relative prove di ammissione c’è ovviamente il direttore generale dell’Asl Cn2 Massimo Veglio (nella foto in basso): "Si tratta di un’iniziativa importantissima per la nostra sanità, che come dappertutto sconta in modo pesante la carenza di queste figure. Poter riportare un corso di questo tipo ad Alba significa assicurarsi una potenzialmente forza lavoro rappresentata da persone che vivono nella zona, fanno la scuola e pensano di poter rimanere a lavorare sul territorio. Una grande occasione, quindi, per colmare almeno in parte una delle principali mancanze che oggi pregiudicano la nostra capacità di offrire servizi sempre adeguati alla richiesta di salute della popolazione".
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