A pochi mesi dalla sua venuta a Cuneo a sostegno dell'allora candidata sindaca Patrizia Manassero, che poi vinse le elezioni comunali, Enrico Letta è tornato in Granda su invito del Festival della Tv di Dogliani.
Intervistato dal direttore de "La Repubblica" Maurizio Molinari, e attentamente seguito, in prima fila, dai candidati PD della provincia, dall'onorevole Chiara Gribaudo al sindaco saluzzese Mauro Calderoli, dalla braidese Bruna Sibille a Luca Pione, candidato all'uninominale della Camera, il segretario "dem" ha spaziato sui temi principali della campagna elettorale per le prossime elezioni del 25 settembre.
Letta non ha risparmiato critiche forti ai propri diretti avversari, dalla Meloni a Salvini, da Conte a Calenda, riservando a ogni domanda un po' di spazio per accennare alle proposte presenti nel programma del Partito Democratico.
Il tema ovviamente più caldo è stato quello che negli ultimi giorni sta tenendo banco nel dibattito pubblico italiano e non solo, cioè quello del caro bollette e della prospettiva di un inverno denso di sacrifici per famiglie e imprese.
Nettamente il segretario ha tratteggiato la linea del suo partito, che sposa un approccio collaborativo a livello europeo e lontano da veti o autarchie che, secondo lui, a immagine dell'Ungheria di Orban e di altri Paesi, porterebbero, con le destre al potere, ad un isolamento fatale per il nostro Paese.
Tre tematiche intrecciate tra di loro hanno poi trovato spazio nel dibattito, durato un'ora, sul palco principale del Festival in piazza Umberto I: i giovani, il lavoro e l'ambiente. A partire dalle 200mila firme raccolte da La Repubblica rispetto alla necessita impellente di affrontare i cambiamenti climatici, come ricordato dal direttore del quotidiano romano Maurizio Molinari, Enrico Letta ha ricordato come la propria compagine politica abbia in ogni consesso europeo sempre votato per le misure più restrittive rispetto alle emissioni in atmosfera. Cosa non attuata dai partiti che appartengono alla coalizione di centrodestra.
Non ha usato, il segretario Pd, mezzi termini per descrivere l'urgenza di affrontare l'emigrazione verso l'estero delle nuove generazioni, creando dinamiche di occupazione, dignità e supporto per la fascia di età under trenta.
Un cenno breve ma significativo è stato fatto, inoltre, ai valori di alcuni partiti avversari, ancora simbolicamente legati al ventennio fascista. Riassumendo la storia della "prova generale" della Marcia su Roma, avvenuta nel luglio 1921 a Sarzana e sventata dal sindaco e dal comandante della locale stazione dei Carabinieri, Letta ha sottolineato la necessità attuale e futura della difesa dei valori costituzionali.
LA GIORNATA DOGLIANESE DI ENRICO LETTA [VIDEO]
Netta infine la presa di posizione del Pd e del segretario su due tematiche sulle quali alcuni avversari politici stanno in parte scontrandosi e in parte esponendosi in proposte a suo modo di vedere azzardate: la necessità di non cedere di un millimetro sulle sanzioni all'imperialismo russo, scelta necessaria per una risposta coerente e unità dell'Unione Europea e la precisa volontà di mantenere sostanzialmente l'articolazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza su tutti i capitoli attorno ai quali è stato costruito, negando una rinegoziazione che concentri le risorse su un solo asse.
Letta ha concluso il suo incontro col pubblico della rassegna doglianese annunciando che, nelle prossime settimane, la campagna elettorale del partito attraverserà lo stivale con un bus elettrico, scelta inusuale, coraggiosa e anche provocatoria, invitando tutti a partecipare per provare a riuscire a incidere sull’abbondante 40% di elettorato indeciso.
GRIBAUDO: "RIDIAMO AI GIOVANI IL DIRITTO A SOGNARE"
Ad accompagnare Letta nella sua giornata in Langa, come accennato, anche l’onorevole cuneese Chiara Gribaudo, deputata uscente e ora candidata come capolista del Partito Democratico nel plurinominale della circoscrizione Piemonte 2, che molto si è spesa nella passata legislatura sulle tematiche del lavoro. E che oggi in campagna elettorale ritorna sulla necessità di una strategia che crei le condizioni per il sostegno e la riorganizzazione del welfare e della garanzia dei diritti di tutti i lavoratori, con particolare riguardo alle categorie più deboli, giovani e donne in primis. "Alcune misure in fase di costruzione nel post pandemia da parte del governo Draghi, che noi abbiamo onestamente sostenuto fino alla fine, avrebbero cominciato a dare risposte concrete – ha spiegato Gribaudo –. Qualcuno ha deciso di interrompere di colpo tale percorso, qualcuno che se ne deve prendere la responsabilità: Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle. Naturalmente mi auguro di vincere, ma qualunque fosse il risultato, dal 26 settembre ci impegneremo a inserire in ogni possibile disegno di legge i presupposti per soluzioni e condizioni che riportino la dignità del lavoro al posto d'onore, come prevede la nostra costituzione e come è giusto che sia!".
L'INTERVISTA ALL'ON. CHIARA GRIBAUDO [VIDEO]