Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile direttore,
parlando di diversamente abili vorrei che in molti sapessero quanto mi è accaduto ieri, 12 luglio 2022.
Tra le 13 e le 14, in pausa pranzo, mi trovavo nel parcheggio del supermercato Lidl di Cuneo. Uscita con la spesa, mi sono accorta che ignoti mi avevano graffiato l'auto con un chiodo ben affilato, in due punti del lato portiera. La mia vettura era parcheggiata in un posto handicap nel parcheggio.
Chi lo ha fatto, lo ha fatto solo perché mi ha vista scendere dall'auto apparentemente in buona salute, bionda, ben pettinata e vestita, dall'aspetto tutt'altro che malato.
Bene, ho il cartellino handicap ed è mio perché ho la sclerosi multipla.
Arrivo a sera stravolta dalla stanchezza e ho problemi di ogni sorta. Non lo do a vedere e non ne parlo molto, perché mi piace cercare di non darmi per vinta e sembrare 'normale'.
Tendo anche a non approfittare del posto handicap fintanto che riesco.
Chi si sente di fare un gesto così vile dovrebbe pensare che l'apparenza spesso non rivela molte cose dell'altro. E se sembro una donna tutt'altro che malata, questo non significa non lo sia.
Ognuno di noi ha i propri 'segreti' e io non ho mai voluto rivelare il mio e non credo di doverlo fare.
Scrivo a voi perché ho subito questo danno e mi ha mortificato. Mi era già accaduto qualcosa di analogo a Moncalieri. Non sto a dettagliare il tipo di angheria, ma mi mortificò anche allora.
Possibile che nel nostro Paese se sei handicappato devi avere una sedia a rotelle? Devi zoppicare o sanguinare?
Vi garantisco che convivere con la sclerosi multipla non è un gioco.
E fingere che vada tutto bene spesso non lo è affatto.
Spero non mi accada più, ma sono stanca dell'ignoranza. Ancor di più della violenza.
Perché per me deturpare qualcosa altrui è una forma di violenza.
Grazie per avermi letto.
Katia