«Situazione preoccupante». E’ la sintesi delineata dai gestori del sevizio idrico della provincia di Cuneo, emersa venerdì 24 giugno durante l’ultima convocazione del tavolo tecnico di monitoraggio da parte dell’Ato 4 Cuneese, l’ente che coordina e governa il ciclo idrico in Granda.
«Raccomandiamo la massima attenzione – dicono dall’Ato - su ogni possibile azione di risparmio idrico. Come più volte ricordato, la situazione è molto delicata e progressivamente in peggioramento ed è importante che tutti, cioè consumatori-utenti, enti pubblici e settori produttivi, abbiano un utilizzo responsabile della risorsa-acqua, per evitare sprechi».
Su tutto il territorio provinciale sono già iniziati gli interventi.
«I gestori – precisano dall’Autorità d’ambito - stanno mettendo in campo tutte le azioni e le attività possibili, al fine di garantire agli utenti il servizio ottimale sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Tra queste, c’è l’attività di gestione della pressione nelle reti acquedottistiche di distribuzione, che ha la finalità di ridurre i volumi di acqua dispersa e sottoporre le reti a sollecitazioni minori. Si sta pertanto attivando una significativa attività di riduzione della pressione utile a scongiurare future interruzioni o razionamenti del servizio. Per questo si invita la cittadinanza a comprendere le criticità del momento e ad avere la necessaria pazienza là dove, in alcuni momenti della giornata, non arrivi al rubinetto un getto adeguato».
Al momento, le criticità più marcate si riscontrano nei Comuni montani dove le sorgenti hanno mediamente una diminuzione del 25-30%, con situazioni più preoccupanti di alcune sorgenti di media e alta montagna che hanno avuto riduzioni comprese tra il 50 ed il 90%.
I pozzi profondi di pianura, invece, risentendo meno delle variazioni climatiche stagionali e del lungo periodo di siccità, stanno ancora erogando portate sufficienti.
Alla scorsa settimana le località dove è già stato necessario l’arrivo di autobotti per riempire i serbatoi degli acquedotti sono Demonte, Ormea, Cervasca, Montemale e Viola. «Per quanto riguarda il divieto di utilizzare l’acqua potabile per usi impropri – aggiungono da Ato -, come irrigazione e annaffiatura di orti, giardini e prati, lavaggio di piazzali, lavaggio privato di veicoli, riempimento di piscine, fontane ornamentali, vasche da giardino, in provincia di Cuneo i Comuni i cui sindaci hanno emesso ordinanza sono 73, di cui 59 in area montana. L’invito è per i primi cittadini che non hanno ancora emanato i divieti di attivarsi al più presto».