È iniziato al buio il Consiglio generale dell'Ance Cuneo (Associazione Nazionale Costruttori Edili) nella Sala Ferrero di Confindustria. Un Consiglio allargato al pubblico per chiedere azioni concrete contro l'aumento spropositato del prezzo dei materiali che mette a rischio l'intero comparto dei lavori pubblici. L'incontro si è tenuto questa mattina, lunedì 28 marzo.
Emblematico l'esempio del ferro che venerdì era a listino a 0,85 euro al chilo e oggi è schizzato a 1,25. Un incremento folle a distanza di poche ore.
Presenti tra il pubblico e in videoconferenza parlamentari del territorio, sindaci, amministratori e rappresentanti di organizzazioni sindacali.
Ad aprire i lavori Gabriele Gazzano, presidente Ance Cuneo: "Abbiamo iniziato a luci spente per rappresentare i nostri cantieri a fari spenti. Se non reagiamo in modo determinato con un intervento normativo preciso, le imprese saranno costrette a rallentare. È una conseguenza, non una scelta, per l'insostenibilità del caro energia e per i prezzi folli raggiunti dalle materie prime. Serve un supporto. Non possiamo lavorare in perdita per un lungo periodo. Il caro energia ha avuto un'accelerazione isterica per il conflitto bellico, assistiamo quasi a incrementi quotidiani. Ad esempio il ferro ha subìto incrementi pari al +150%, il bitume +75%, l'energia elettrica +54%. Le imprese sono disorientate con incrementi sul sistema cantiere dal 25 al 30%. C'è necessità di un provvedimento urgente per rallentare o sospendere i cantieri e consentire alle imprese di rimodulare la spesa".
Elena Lovera, presidente Ente Scuola Edile e titolare Costrade: "L'edilizia è un mondo complesso, dove si parte da un progetto bidimensionale per arrivare a finire un lavoro ad opera d'arte di tipo tridimensionale. Considerato che 1 euro investito in edilizia ha un ritorno pari a 6, dà la portata di quanto questo settore sia fondamentale. Non pensiate che per noi bloccare un cantiere sia un piacere. Ma i prezzi sono insostenibili. Meditiamo sul modello francese di prezziario. Non possiamo permetterci la lentezza dei decreti delegati. Sul lungo periodo saremo morti”.
Luca Barberis, presidente Cassa Edile Cuneo: "Il settore stava ripartendo dopo la crisi 2012-2020 e ora assistiamo a questo nuovo stop, che arriva a pochi giorni dal rinnovo contrattuale di categoria. Oggi, noi imprenditori quando ci avviciniamo a gare pubbliche ci chiediamo se sia opportuno o meno farlo. Non è più sostenibile lavorare. Serve una presa di coscienza a livello normativo".
Il presidente di Confindustria Cuneo Mauro Gola: "Veniamo da anni di non scelte di politica energetica ed economica. Intervenire sul caro energia è una priorità. Come facciamo a essere competitivi quando la bolletta energetica triplica? Non bastano i ristori. Servirebbe una politica lungimirante".
A dare la testimonianza anche due imprenditori.
Pierfranco Blengini, titolare Saisef: "La realtà è ancora peggio di quanto descritto. È da 50 anni che lavoro in eilizia e non ho mai assistito a una situazione simile. L'impennata dei prezzi è folle. Il gas ad esempio è passato da 20 a 238 euro al metro cubo. Il costo del conglomerato bituminoso è raddoppiato. Per forza di cose, siamo obbligati a fermarci. Il guaio più grosso è l'inerzia della macchina pubblica. I decreti sono farraginosi, e non danno risposte immediate a problemi che noi abbiamo oggi".
Maurizio Begani, responsabile Calcestruzzi Stroppiana: "Il problema principale per noi è la voce cemento che incide per la metà. Parliamo di un aumento di oltre il 50% con pochissimo preavviso che, se assommato a quello dell'energia, rende il lavoro davvero complicato, praticamente in perdita".
In prima fila i parlamentari cuneesi, chiamati a dare risposte.
Il senatore Giorgio Bergesio: "Serve attivare un meccanismo automatico di revisione dei prezzi per l'andamento reale di mercato e poi puntare sulla semplificazione. Questo si può fare attraverso il decreto legge per la modifica della legge sugli appalti, per suddividere in lotti e favorire piccole e medie imprese. Siamo ben consapevoli di essere rappresentanti di un territorio importantissimo".
La parlamentare Chiara Gribaudo era in video-collegamento: "Il vostro grido di allarme ci arriva forte e chiaro. Stiamo lavorando sul decreto energia alla Camera con cui proveremo a incidere. Poi c'è il decreto per proroghe e calmierazione dei prezzi. Non ci sottraiamo al tentativo di lavorare insieme. Pnrr rischia di non essere rispettato per questi problemi. Tuttavia dobbiamo renderci conto che agiamo in una situazione di complessità internazionale. Serve una straordinaria coesione, anche di intenti".
Il senatore Marco Perosino: "Io lavoro in commissione Finanze e voglio essere realista. Ogni giorno di guerra allontana il Pnrr, a questo si aggiunge l'inflazione. La situazione non è facile ma noi siamo uniti".
Il senatore Mino Taricco: "Questa è una situazione inimmaginabile. Voi avete posto questioni reali e concrete. Noi proveremo a lavorare insieme verso meccanismi di adeguamento prezzi sulla scorta del sistema francese, verso la calmierazione del prezzo energia, la sospensione dell'attività e la regolarizzazione connessa. Andare a rivedere il Pnrr è difficile, perchè significa mettere mani ad un quadro di consenso europeo. In ogni caso garantisco il mio impegno nell'indirizzare le vostre richieste al Governo".
La parlamentare Monica Ciaburro era in video-collegamento: "Lo scenario è drammatico per tutto il paese. Ma sappiamo bene che l'edilizia è il motore dell'Italia, un comparto fondamentale per tutto il sistema economico. Serve coraggio e determinazione nell'occuparsi di provvedimenti normativi. Se non si ritocca il Pnrr non ne usciamo. Serve intervenire sui tempi con proroghe e deroghe. Serve istituire una cabina di regia dove tutti gli operatori possano mettere in campo le loro esigenze. Non è possibile navigare a vista".
Il parlamentare Enrico Costa in video-collegamento: "Abbiamo ascoltato e toccato con mano i vostri problemi. L'aumento dei prezzi non è una semplice situazione di mercato, ma ha anche effetti sociali. E il problema non deve neanche essere scaricato sulle imprese dal punto di vista giuridico. La situazione va affrontata nella sua eccezionalità e non con un semplice provvedimento. Serve una visione complessiva. L'eccezionalità deve entrare in ogni provvedimento. Auspico che questo momento di contatto continui. Nessuno meglio di voi può percepire l'effetto pratico di un provvedimento".
Il parlamentare e sindaco di Genola Flavio Gastaldi: "Ho affrontato queste problematiche 4 ore fa in cantiere con la mia impresa, e 3 ore fa in Comune a parlare con una ditta edile. È una questione da affrontare subito. Il mercato ha bisogno di stabilità. La crisi energetica deve essere affrontata tramite emendamenti alla Camera, ma non bisogna neanche investire sul Green in maniera sconsiderata. Attenzione al consumo di suolo, servono limiti. E infine serve investire sulla Scuola Edile perché c'è difficoltà nell'avere maestranze, serve spingere sugli istituti tecnici e professionali”.
Il presidente della Provincia Federico Borgna: "È un problema di sistema da affrontare come sistema. Serve una copertura normativa che copra gli aumenti di prezzi. È una situazione straordinaria che richiede misure straordinarie. Come sindaco ho passato 10 anni a portare risorse, e oggi è di nuovo tutto fermo. I bilanci di Comuni e Provincia hanno entrate sostanzialmente fisse, ma attenzione all'incremento prezzi. Se la bolletta elettrica passa da 1 a 3 milioni come li copro? Con gli avanzi, tagliando gli investimenti? Il Pnrr prevede finanziamenti rigidi nel tempo e nelle risorse. Abbiamo ottenuto 40 milioni di euro ma li abbiamo presi al prezziario dell'anno scorso. Il prossimo sindaco come farà gli appalti per starci dentro? Il Pnrr serve per far ripartire economia. Faccio una proposta pratica: rinunciamo a investimenti non ancora finanziati per rilanciare quelli già finanziati, altrimenti il rischio è che non si faccia nulla".
Dario Tallone, sindaco di Fossano: "Concordo con il collega Borgna. Carne al fuoco ne abbiamo, aggiungerne altra è un problema. Rimpinguiamo quanto già finanziato. Non avete idea di quanti problemi abbiamo noi sindaci nel gestire opere pubbliche, tra ritardi e imprese che falliscono. Oggi non ringrazio nessuno. Il mio grazie arriverà solo quando vedremo risultati"
Vincenzo Battaglia, Cisl: "Cosa fa il nostro Paese in prospettiva? La politica si deve curare di far tornare in Italia la produzione di componentistica auto e anche rendere il nostro Paese indipendente da energia e materie prime".
Nicola Gagino, Cgil: "Il rischio concreto è di perdere le opportunità legate al Pnrr e anche gli effetti positivi che i bonus hanno avuto sul settore edilizia. Non dobbiamo vanificare gli sforzi fatti. le parti sociali hanno un compito importante nell'evitare il rischio di blocco dei cantieri, con tutte le conseguenze sociali connesse. Occorre dunque ripartire dalle proposte delle parti sociali”.
Le conclusioni sono state affidate a Gazzano: "Dopo questo grido di allarme e questo importante momento di confronto, noi imprenditori Ance dobbiamo essere razionali e calmi per salvaguardare aziende e dipendenti. Non possiamo immobilizzare i nostri impegni operativi ma chiediamo alla politica di fare la politica. È una battaglia che non possiamovincere da soli. Chiediamo agli enti appaltanti di continuare a fare delle gare. I bilanci delle nostre imprese sono pubblici. Tutti ci accusano di essere speculatori e cementificatori, ma se l'incremento dei costi arriva al 30%, i nostri margini spariscono. Non piangiamoci addosso e reagiamo. Non pensiamo a scioperi e neanche a blocchi, a meno che non ne saremo spinti".