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Attualità | 05 febbraio 2022, 10:41

Piemonte Land of Wine: si lavora ad una nuova Governance ed un ruolo più chiaro del Super Consorzio per i vini piemontesi

Clima propositivo e di unione di intenti dopo l'assemblea del 3 febbraio. Il Consorzio del Barolo e quello del Roero fanno ancora parte di questa grande famiglia del vino

Piemonte Land of Wine: si lavora ad una nuova Governance ed un ruolo più chiaro del Super Consorzio per i vini piemontesi

Il futuro del vino in Piemonte secondo Piemonte Land of Wine. Suona quasi come un’introduzione ad un Vangelo… Ma effettivamente quale sarà questo avvenire? Giovedì 3 febbraio si è svolta una riunione dei rappresentanti dei vari Consorzi per discutere proprio di questo, soprattutto dopo l’azione del Consorzio del Barolo, e di quello del Roero, che avevano minacciato di uscire dal super Consorzio, senza troppi giri di parole, se non si fossero rivisti alcuni aspetti di governance e le linee promozionale e d’immagine per il vino del Piemonte.

E all’assemblea, alla quale i due consorzi erano presenti con Andrea Ferrero (Consorzio del Barolo, con delega di Matteo Ascheri) e Francesco Monchiero (Presidente Consorzio del Roero), si è creata un clima di intenti molto positivo. Diciamo che, come nelle migliori famiglie, la tempesta sta passando con le distanze tra le varie posizioni che si sono riavvicinate per permettere un dialogo di confronto costruttivo.

È stato deciso che Piemonte Land of Wine continuerebbe le sue attività, secondo un patto non scritto tra le parti, per essere presente nelle varie fiere in programma (Parigi, Verona e Düsseldorf).

A livello di organigramma, in attesa di un nuovo presidente dopo che le dimissioni di Matteo Ascheri sono state retificate, al timone di comando ci sono i due vicepresidenti Filippo Mobrici (Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato) e Paolo Ricagno (Consorzio di Tutela dei Vini d’Acqui).

Abbiamo fatto il punto con il vice presidente Filippo Mobrici che afferma: "In assemblea erano presenti i rappresentanti del Consorzio del Barolo e di quello del Roero. E mi ha fatto piacere che sia stata presentata la presenza in delega anche di Matteo Ascheri. Di ufficiale ci sono solo le dimissioni di Matteo da presidente di Piemonte Land of Wine, accettate dall’assemblea. I due consorzi fanno parte del gruppo, e con loro si cercheranno soluzioni su due aspetti fondamentali di cui discuteremo nelle prossime settimane.

Ci stiamo impegnando per trovare idee per una nuova governance con oneri e onori distribuiti in modo più equo tra i vari consorzi, e per mettere a fuoco un ruolo ben preciso del super consorzio per la promozione e l’immagine del territorio. Un segno di rispetto verso le 400 aziende che rappresenteremo nelle fiere di Parigi, Verona e Düsseldorf che abbiamo confermato.

Siamo tutti sulla stessa barca, nessuno vuole andare via o avare vantaggi e dominare. Il 2022 sarà molto importante e lo affronteremo uniti. Ci attendono giorni di duro e impegnativo lavoro".

L’ormai ex presidente Matteo Ascheri concorda con il pensiero di Mobrici e afferma: "Andrea Ferrero e Francesco Monchiero mi hanno parlato di un clima collaborativo, con i vari rappresentanti dei consorzi uniti per trovare soluzioni di miglioramento ad una situazione che sia noi del Consorzio del Barolo, che i colleghi di quello del Roero e di otto piccoli consorzi, avevano denunciato essere ormai stagnante.

Prioritaria sarà la nuova governance con un CDA in cui ogni consorzio dovrà essere rappresentato. Concordo con Mobrici e il pensiero nato in assemblea. Poi il ruolo, i progetti e il marketing del super consorzio sono una positiva conseguenza. Deve iniziare una vita nuova per migliorare e portare il vino del Piemonte ai livelli che merita".

Livio Oggero

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