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Attualità | 10 dicembre 2021, 12:03

In corso lo sciopero dei dipendenti Gesac all'Ospedale di Cherasco

Guidati dal sindacato Sì Cobas hanno ottenuto un incontro col sindaco Carlo Davico. Dal Comune disponibilità a cercare un dialogo con l'azienda che ha assunto l'appalto del servizio mensa nella casa di riposo

I lavoratori davanti al Comune di Cherasco durante lo sciopero di questa mattina

I lavoratori davanti al Comune di Cherasco durante lo sciopero di questa mattina

Come previsto è iniziato il presidio davanti al Comune da parte dei tre lavoratori addetti alla mensa nella casa di riposo “Ospedale di Cherasco”. Un’azione di sciopero già dichiarata nei giorni scorsi dal sindacato Sì Cobas e in via di svolgimento.

«La mattinata appena trascorsa, dichiara il sindacalista Daniele Mallamaci, è stata positiva. Ricordo ancora una volta che lo sciopero è stato indetto per avere risposte dalla Gesac, azienda appaltatrice del servizio mensa. Purtroppo oggi il servizio ha subìto un disagio, ma il presidio che si sta svolgendo è atto anche al miglioramento del lavoro.

E qualcosa si sta muovendo: abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro con l’amministrazione comunale, che si è svolto in mattinata. In circa un’ora di colloquio con il sindaco Carlo Davico e due assessori, la delegazione dei lavoratori ha parlato della situazione che sta vivendo. Il primo cittadino ha preso l’impegno di contattare la Gesac per fissare un incontro tra l’azienda ed i lavoratori.

E per questo lo ringraziamo, anche se abbiamo notato che in materia di diritti dei lavoratori, la tematica sembra risultare di poco interesse da parte del Comune che è più interessato agli ospiti della struttura. Ma se non si può lavorare bene, il servizio ne risente, come sta avvenendo. Ricordiamo che si danno i pasti anche agli studenti.

Purtroppo l’esternalizzazione del servizio si è rivelata un fallimento, e lo sciopero ne è la conseguenza: come sindacato chiediamo il rispetto delle norme contrattuali, la libertà sindacale, e la richiesta di poter organizzare l’attività lavorativa in base anche alle esigenze familiari degli addetti, dove è possibile. Il presidio continua nel pomeriggio e la solidarietà da parte dei passanti e di alcune famiglie degli ospiti della struttura ci dona forza, perché aumenta il peso specifico dell’iniziativa».

Livio Oggero

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