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Bra | 19 novembre 2021, 07:59

Le emozioni olimpiche rivissute al Caffè Letterario di Bra con Antonella Palmisano

La regina della marcia azzurra si è raccontata giovedì 18 novembre sul gruppo Facebook ‘Bra. Di tutto, di più’

Antonella Palmisano

Antonella Palmisano

Un regalo più bello di così non poteva farselo. Nel secondo appuntamento della quarta stagione il Caffè Letterario di Bra ha ospitato la regina della marcia azzurra, Antonella Palmisano.

Ai Giochi di Tokyo 2020 ci ha fatto sognare, conquistando l’oro nella 20 km di marcia al Sapporo Odori Park, al termine di una gara formidabile. La campionessa di Mottola (Taranto), allenata da Patrizio Parcesepe, dopo essere stata in testa fin dall’inizio, ha messo a segno lo sprint decisivo a 3 km dal termine, tagliando il traguardo con il fiore tra i capelli e un grande sorriso in 1.29’12”. Una vittoria tanto inseguita e finalmente raggiunta proprio nel giorno del suo trentesimo compleanno, il 6 agosto.

Oro pesantissimo, perché ha permesso all’Italia di superare il record assoluto di medaglie alle Olimpiadi, fermo alle 36 di Roma 1960 e Los Angeles 1932 e di pareggiare anche gli 8 ori di Rio 2016, ultimo dettaglio che mancava per sancire come trionfale la spedizione azzurra in Giappone.

Nel dna della Palmisano c’è lo sport al 100%. Fin da bambina si appassiona all’atletica, grazie ai Giochi della Gioventù. Cresce molto in fretta e poco più che maggiorenne conquista la Coppa del mondo di marcia di Chihuahua in Messico nel 2010 (bronzo nella classifica a squadre), l’argento agli Europei di Novi Sad in Serbia nel 2009 e, nello stesso anno, il bronzo nella Coppa Europa di marcia in Francia a Metz.

Due le medaglie vinte agli Europei under 23: argento nel 2011 a Ostrava in Repubblica Ceca e il bronzo a Tampere in Finlandia nel 2013.

Per lei anche un quarto posto nella 20 km alle Olimpiadi di Rio il 19 agosto 2016 e un bronzo nella 20 km di marcia ai mondiali di Londra 2017. L’atleta pugliese, che dal 2010 fa parte del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle, può ancora vantare 19 titoli italiani di cui 6 assoluti e 13 giovanili (titolata in tutte le categorie) e detiene 3 record italiani giovanili (2 juniores e 1 allieve).

Negli ultimi tre mesi Antonella Palmisano ha avuto l’onore di essere ricevuta da papa Francesco; dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; dal presidente del Consiglio, Mario Draghi.

E nella serata di giovedì 18 novembre è stata protagonista sul gruppo Facebook ‘Bra. Di tutto, di più’. Ecco che cosa ha raccontato l’atleta azzurra dalla ‘marcia in più’.

Che emozione si prova a vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi?

“Ovviamente è una grande emozione. Conquistare la medaglia più importante lascia poi degli strascichi che penso mi porterò avanti per tutta la vita. Quindi emozioni molto belle”.

Che cosa ti ha insegnato lo sport?

“Lo sport mi ha insegnato tantissimo, soprattutto dal punto di vista della persona. Ti trasmette comunque dei valori che forse nel mondo di oggi stiamo un po’ perdendo. Avere un obiettivo, fare di tutto per poterlo raggiungere e avere un gruppo di persone che ti danno forza, amicizia e qualsiasi tipo di aggettivo possiamo usare per questo, è fondamentale. Veramente lo sport mi ha dato tanto”.

Hai parlato di aggettivi, usane tre per descriverti.

“Ce ne vorrebbero tantissimi, però, utilizzerei gli aggettivi: testarda; rompiscatole, quindi anche un bel difetto; determinata”.

Che cosa ti dà la carica nei momenti di difficoltà?

“La passione per questo sport (la marcia, ndr). Nel senso che non vado alla ricerca a tutti i costi della medaglia più importante, ma vado alla ricerca dell’essere contenta di fare quello che a me piace. E poi, quando arrivano soddisfazioni così, mi danno sempre la forza di continuare e di non smettere mai questo sport”.

Che consigli dai ai giovani che sognano di diventare campioni come te?

“Soprattutto iniziate a credere in qualcosa, quindi ponetevi un obiettivo e fate di tutto per raggiungerlo. Non vivere la giornata giusto per viverla. Io ho iniziato, perché volevo scrivere la storia e poi così è stato a distanza di tempo”.

Silvia Gullino

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