I consorzi che gestiscono la raccolta rifiuti della Granda lo avevano annunciato nei giorni scorsi. Previsto qualche probabile disservizio nella giornata di oggi, lunedì 8 novembre, a causa di una mobilitazione degli operatori dell'ambiente a livello nazionale che avrebbe riguardato anche la nostra provincia.
Ed è proprio a qualche metro di distanza dal presidio cuneese in corso in questo momento in piazza Audiffredi a Cuneo che il disservizio è visibile. Una gran quantità di immondizia non raccolta è stata abbandonata nei dintorni dei bidoni del 'secco' di piazza Boves. Con i bidoni colmi i sacchetti sono stati lasciati a terra, ma questa mattina nessun operatore li ha raccolti a causa, plausibile pensarlo, dello sciopero a cui diversi lavoratori hanno aderito.
Da questa mattina, intorno alle 10, molti addetti della provincia hanno incrociato le braccia e si sono radunati in un sit in sotto il municipio del capoluogo dove intorno alle ore 12 è previsto un incontro con il sindaco Federico Borgna, nel suo ruolo di presidente della Provincia.
L'iniziativa è stata indetta su tutto il suolo nazionale e riguarda i dipendenti inquadrati nella contrattazione nazionale Utilitalia e Fise Assombienti, in cui sono inseriti la maggior parte degli operatori ecologici anche in Granda.
Stando ai dati forniti forniti dai sindacati tra i circa 600 addetti dei consorzi cuneesi l'adesione è stata molto alta. In media l'80% dei lavoratori ha incrociato le braccia, in alcune ditte il blocco delle attività avrebbe riguardato la totalità dei lavoratori.
Il presidio cuneese coordinato da Luce De Conti (Fp Cgil) e Daniele Buso (Filt Cisl) si sta svolgendo con regolarità.
"L'adesione è sopra ogni aspettativa. Gli effetti si vedono - spiega De Conti - Sappiamo bene che questo comporta un disagio, ma è l'unico modo che abbiamo per far valere le nostre istanze."
Istanze che sono da riferirsi a un: "risultato insoddisfacente del negoziato sul rinnovo del CCNL di comparto - si legge in una nota diramata nei giorni scorsi - interrotto a causa di proposte datoriali ritenute inaccettabili dalle Organizzazioni sindacali che, a loro volta, avevano avanzato richieste specifiche rimaste senza risposta."
"Le proposte datoriali - continua - in primis quella di un generale ridimensionamento delle relazioni industriali con progressiva privazione della rappresentanza e partecipazione dei lavoratori, seguono la logica della flessibilità e precarizzazione dei rapporti di lavoro, soprattutto per quei lavoratori part/time destinati ad aumentare se dovesse passare la richiesta di cancellazione del limite previsto per azienda. Anche i riflessi economici, legati agli indici inflattivi e ai corrispettivi dei committenti, appaiono lontanissimi dalle proposte sindacali che sollecitano invece maggiore sviluppo del welfare e delle indennità contrattuali, riconoscimento delle professionalità, condizioni di lavoro a tutela della salute, formazione continua."
"Come Organizzazioni sindacali - conclude la nota - riteniamo sia indispensabile mettere al centro della trattativa una sfida più ampia, globale, che guardi ad una modernizzazione del settore in chiave ecologica a partire dal ciclo integrato dei rifiuti, ad una parallela qualità ambientale , a tariffe più giuste e contenute per i cittadini, alla crescita delle aziende a relativo sviluppo industriale. Chiediamo infine, per le lavoratrici e i lavoratori del settore, nuove tutele e un miglioramento nella classificazione del personale, un contratto unico che preveda l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo."