A due giorni dal passaggio ufficiale in zona arancione torna a suonare - finalmente - anche in Granda per tutte le categorie la campanella della scuola in presenza: al 50% per le superiori e al 100% per medie ed elementari.
L'incidenza dei casi di Coronavirus in provincia - in lenta ma costante diminuzione come in tutto il resto del Piemonte, già in zona arancione da una settimana intera - ha spinto gli istituti a riaprire le porte a insegnanti, personale scolastico e alunni, seppur ancora in percentuale limitata.
“Stamattina mi sono svegliata con l’agitazione - racconta Ilaria D., 14 anni, studentessa dell'Arimondi-Eula di Savigliano - perché abbiamo tante verifiche da fare e dovremo impegnarci tanto. L’ultima volta al 50% avevamo verifiche tutti giorni quando in presenza, è molto impegnativo rispetto alla dad. Però per me è stato bello rivedere i miei compagni, essendo in prima non ho avuto la possibilità di conoscerli: rivederli ti fa sentire più parte della scuola”.
Al momento dell'uscita, in linea generale, i ragazzi si sono dimostrati diligenti nell'indossare le mascherine e nel fare ritorno a casa - o nel raggiungere le fermate degli autobus - cercando di ridurre al minimo le occasioni di assembramento.
Assieme alle scuole, con il cambiamento di colore, vedono il "semaforo verde" anche i negozi non essenziali, barbieri, estetisti, parrucchieri e i mercati.
Come annunciato dal premier Mario Draghi nella conferenza stampa di venerdì scorso (16 aprile), dal 26 aprile si prevede il ritorno al 100% - nelle zone gialle e arancioni - delle lezioni in presenza per le scuole di ogni ordine e grado, più ulteriori riaperture.
Una campanella, insomma, che inizia ad avere il sapore del tanto agognato ritorno alla (quasi) normalità. Sarà davvero così?








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