Un nuovo importante obiettivo quello raggiunto dalla multinazionale dolciaria albese, che con una crescita di 900 milioni di euro sul passato esercizio (+7,8% su 11,4 miliardi di euro), ha superato la soglia dei 12 miliardi di fatturato consolidato.
Corrisponde esattamente a 12,3 miliardi il risultato di vendite che l’industria dolciaria fondata da Michele Ferrero e ora guidata dal figlio Giovanni – presidente esecutivo, mentre Lapo Civiletti è il chief executive officer – ha conseguito nel corso dell’esercizio 2019/2020.
A testimoniarlo i conti contenuti nel bilancio consolidato al 31 agosto 2020 appena licenziato dalla società capogruppo, la holding lussemburghese Ferrero International S.A., che testimoniano il buon andamento della multinazionale anche nel difficile anno del Covid.
"Nonostante le incertezze causate dal Covid-19 – si legge in una nota appena diffusa dalla holding –, il Gruppo è stato in grado di gestire con successo le sfide anche nel contesto pandemico. Mettendo sempre al primo posto la salute e la sicurezza di dipendenti e consumatori, il Gruppo ha dimostrando agilità e resilienza nell’assicurare continuità operativa e la consueta presenza dei propri prodotti sul mercato per soddisfare i consumatori. Ciò non solo per salvaguardare le attività del Gruppo, ma anche l'intera filiera alimentare".
A fine esercizio il Gruppo risultava composto da 105 società consolidate a livello mondiale e 31 stabilimenti produttivi, e forte di prodotti presenti direttamente, o tramite distributori autorizzati, in oltre 170 Paesi. L’organico medio nel 2019/2020 è stato di 34.121 addetti, in aumento rispetto ai 33.003 del 2018/2019. L’organico puntuale al 31 agosto 2020 ammontava a 37.122 dipendenti, in aumento rispetto ai 36.372 al 31 agosto 2019.
A determinare i buoni risultati di vendita dei prodotti finiti "la crescita negli Stati Uniti e in altri mercati occidentali quali Germania, Francia e Italia; la crescita di fatturato trainata da alcuni brand iconici come Nutella e Kinder Bueno, e dai prodotti freschi; il lancio di nuovi prodotti come Nutella Biscuits sul mercato italiano; la completa integrazione nel bilancio consolidato di Gruppo di prodotti come Keebler nel mercato statunitense, a seguito dell’acquisizione del business dei biscotti di Kellogg Company, alla fine dell’anno fiscale 2018/2019". La crescita organica (escludendo l’impatto delle aggregazioni di business) si attesterebbe a un +1,5% ai tassi di cambio correnti.
La compagine industriale ha poi "accelerato alcune iniziative, aumentando gli investimenti nei suoi marchi iconici, rafforzando contestualmente le attività interne di ricerca e sviluppo, e anche quest'anno ha continuato a investire nel miglioramento e nell'ampliamento di stabilimenti, impianti e attrezzature".
Il Gruppo ha sostenuto la propria strategia di sviluppo tecnologico attraverso l'espansione della propria capacità produttiva, con investimenti totali di 619 milioni di euro.
Sull'ammontare totale degli investimenti la parte più significativa è stata focalizzata su immobili, impianti e macchinari (534 milioni di euro) principalmente in Italia, Germania, Stati Uniti e Polonia.
"Questi investimenti – si chiude la nota – sono rappresentativi dell’approccio Ferrero volto al miglioramento continuo della qualità, freschezza, sicurezza alimentare, competitività e, elemento chiave per Ferrero, dell’impatto ambientale dei propri prodotti".








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