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Bra | 29 dicembre 2020, 20:33

Bra, il Covid non ferma la devozione alla Madonna dei Fiori nella festa dell’apparizione (foto)

Monsignor Giuseppe Trucco: “Il messaggio della Madonna è lo stesso da 684 anni, protezione della vita nascente e di tutte le mamme, difesa dai mali sia fisici, sia morali”

Bra, il Covid non ferma la devozione alla Madonna dei Fiori nella festa dell’apparizione (foto)

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi, dovrà per forza ricredersi. Anche quest’anno, a Bra è fiorito il pruno selvatico della Madonna dei Fiori. Una festa celebrata da 684 anni, ogni 29 dicembre, per ricordare l’apparizione della Beata Vergine Maria, proprio nel luogo in cui oggi sorgono due Santuari a custodirne il messaggio.

Giorni di preghiera e di fede hanno caratterizzato questo appuntamento, che si è chiuso con la Santa Messa vespertina, presieduta da monsignor Giuseppe Trucco di fronte all’assemblea radunata nella cripta del Santuario nuovo nel pieno rispetto delle norme anti-Covid.

Un esempio di come la fede e la devozione mariana può aiutarci ad affrontare questo tempo della pandemia. Così il rettore del Santuario: “Il messaggio di oggi della Madonna dei Fiori è quello in vigore da 684 anni, cioè da quando è apparsa ad Egidia Mathis. È un messaggio di protezione ed attenzione alla vita nascente, di protezione per tutte le mamme e difesa dai mali sia fisici, sia morali. Il suo messaggio è anche un incentivo al bene ed a seguire l’orientamento che ci viene dal Signore”.

Correva l’anno 1336 quando una giovane prossima al parto, Egidia Mathis, si fermò davanti ad un’edicola dedicata alla Vergine per fare una preghiera. Narrano le fonti che Egidia si fermasse spesso davanti a quell’icona e quel giorno, il 29 dicembre, non mutò le sue abitudini, benché avesse visto che lì vicino stazionavano alcuni soldati. Questi ultimi, guidati da cattive intenzioni, appena la giovane si inginocchiò, cercarono di possederla.

Disperata, Egidia si abbarbicò al pilone e gridò: “Maria!”. Dal folto del bosco emerse una dignitosa matrona. Emanò una luce tale da far fuggire precipitosamente i malintenzionati. Egidia cadde a terra in preda alle doglie del parto, anticipato dallo spavento. Nella neve, la sconosciuta “Provvide abbondantemente ai bisogni dell’accelerato parto e, continuando la pietosa opera, fu tutta intenta a provvedere i lini opportuni al neonato ed a ristorare la madre”.

Poi, com’era apparsa, scomparve, senza lasciare ad Egidia il tempo di ringraziarla e di chiederle il nome. Ripresasi dalla straordinaria esperienza, la donna corse verso il paese col neonato in braccio. Giunta a casa, raccontò tutto ai parenti ed agli amici, che, per verificare l’accaduto, si recarono subito sul luogo in cui si era svolto l’incontro con la Madre di Dio.

Lo stupore di Egidia e dei presenti fu grande quando si resero conto che gli arbusti di pruno selvatico, che circondavano l’edicola, avevano subìto una prodigiosa trasformazione. Le piante erano completamente fiorite, nonostante fosse pieno inverno. Tutti i rami erano ornati di fiori dalle bianche corolle sbocciate improvvisamente, che risultavano ancor più appariscenti in assenza di foglie.

Oggi, come allora, c’è ancora chi cerca di trovare una spiegazione scientifica e razionale a questo fenomeno. Nell’attesa, non rimane che godersi questo piccolo spettacolo della natura, offerto dalla divina grazia.

Silvia Gullino

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