Il 25 ottobre davamo la notizia della positività al Sars-Cov2 del sindaco di Cuneo e presidente della provincia Granda Federico Borgna. Quella domenica sera, raggiunto al telefono dalla redazione di Targatocn.it, il primo cittadino del capoluogo diceva di avere un po’ di febbre e qualche dolore articolare (mal di schiena).
Ancora si poteva annoverare tra la schiera dei (molti) paucisintomatici. Pochi giorni dopo, la sua condizione è peggiorata: “I primi giorni sono stati di febbre e dolori alla schiena e articolari. Diciamo una forte influenza. Il giovedì la febbre è scesa, pensavo di averla scampata. Ma la domenica mi è tornata la febbre alta e ho cominciato ad avere problemi respiratori. Da cui sono uscito dopo diversi giorni di cure a casa. Non mi immagino come possa stare chi sta peggio. Svegliarti di notte e non riuscire a respirare è un’esperienza che ti segna. Ora sto bene, a parte strascichi di stanchezza, caratteristica diffusa tra i positivi al Covid. Pian piano sto ritornando a lavorare.”
Quel 25 ottobre Borgna era tra i circa 400 positivi del capoluogo, che oggi sfiora la “quota mille” (982 per la precisione). “Numeri altissimi - ha commentato nell’intervista il presidente provinciale - Non c’è più l’accelerazione esplosiva di un mese fa, ma restano valori di contagio che mostrano la realtà di un’epidemia diffusa. Dobbiamo tenere la guardia alta. Questa pandemia la si affronta in primis con i comportamenti individuali.”
“Credo non ci fossero alternative al lockdown regionale in questa fase - continua nell’intervista - c'è da considerare, ma ritengo sia giusto così, che il blocco è decisamente più soft rispetto a quello di marzo e aprile.”
https://www.lavocedialba.it/2020/11/18/leggi-notizia/argomenti/attualita-14/articolo/covid-il-piemonte-migliora-cirio-siamo-potenzialmente-in-zona-arancione-se-andiamo-avanti-cosi-1.htmlMentre sul passaggio da zona rossa ad arancione previsto per il 30 novembre come auspicato ieri dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio:
“Non mi farei delle illusioni. La pressione sul fronte sanitario è altissima. I posti in terapia intensiva e sub-intensiva in provincia di Cuneo sono praticamente tutti occupati. Abbiamo l’attività ordinaria negli ospedali ridotta al lumicino. Non basta pensare di ridurre il picco alto dell’onda dei contagi per tornare alla normalità.”
Nel video l’intervista integrale a Federico Borgna.
Oltre ai temi riassunti nell’articolo il presidente della provincia ha inoltre parlato di cosa è cambiato rispetto alla prima ondata, di come vede un possibile allontanamento dei cittadini verso le istituzioni e come stanno reagendo i cuneesi a questa seconda ondata, oltre all’opportunità per la provincia di Cuneo dei fondi legati al Next Generation Eu.














