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Politica | 23 maggio 2019, 12:15

Racca, Gagliasso e Bruzzone (Lega): “No all’ambientalismo da salotto, serve una nuova legge sulla caccia e più elasticità nel calendario venatorio”

“L’intervento è urgente: la legge nazionale italiana è la più restrittiva d’Europa, la posizione politico-amministrativa di regioni quali il Piemonte, con la sinistra, idem”

Da sinistra Racca, Salvini e Gagliasso

Da sinistra Racca, Salvini e Gagliasso

Incontro con il Senatore Francesco Bruzzone per Marco RACCA, Matteo GAGLIASSO ed i colleghi della LEGA per richiedere a gran voce una nuova Legge Nazionale sulla Caccia che sia al passo con i tempi: nel 1992 i Caprioli non mangiavano le vigne a Santo Stefano Belbo.

No ai rimedi surreali proposti da “pseudoambientalisti”: qualcuno ha proposto passerelle e ponti sulle strade per risolvere il problema dell’attraversamento dei cinghiali.

Concordiamo con il Senatore del mio Partito - affermano i presenti. Occorre mettere al centro della politica di contenimento le 570.000 doppiette, il settore vale l’1% di PIL e la legge è troppo restrittiva.

Il cacciatore non vuole distruggere la specie che è come il capitale sul quale maturano interessi (i nuovi capi) che è quello che si vuole prelevare perchè nessuno vuole la distruzione della specie ovvero del “capitale”.

Vogliamo smascherare gli Ambientalisti da Salotto che poi sono contro la caccia dopo un pranzetto a base di cinghiale e polenta.

Per tali ragioni occorre più peso politico in Europa siamo “l’unico paese dell’Europa Mediterranea in cui la Beccaccia, secondo il nostro Ministero, a Ventimiglia fa il nido a Capodanno mentre a Mentone due mesi dopo”.

L’intervento è urgente: la legge nazionale italiana è la più restrittiva d’Europa, la posizione politico-amministrativa di regioni quali il Piemonte, con la sinistra, idem.

Le nostre proposte, condivise con il CANDIDATO in REGIONE PIEMONTE - MATTEO GAGLIASSO sono le seguenti:

-diverse modalità di redazione del Calendario Venatorio, redatto senza limitarsi ed adagiarsi al parere - che peraltro è consultivo – dell’ISPRA: occorre più elasticità ed adattamento al contesto territoriale di riferimento ed al patrimonio faunistico venatorio ivi presente;

-diversa politica ambientale per i Parchi: si fanno e si mantengono solo se la gente li vuole e se portano benefici non facciamo di “tutta erba un parco”.

Concludiamo e diciamo:

-NO a restrizioni nei calendari venatori da parte delle Regioni;

-NO a burocrazia italiana che ci faccia fare brutte figure persino con i Burocrati Europei;

-SI a revisioni con nuovi Key Concepets e nuove linee guida sui prelievi venatori.

comunicato politico elettorale

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